venerdì, Marzo 24, 2023
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Le dichiarazioni del Vice-Portavoce Pro-tempore del Dipartimento di Stato Americano non aiuteranno ad evitare l’uso della violenza da parte del Governo dell’Iraq (GoI)

Secondo le leggi internazionali ed accordi reciproci, gli Stati Uniti sono responsabili della protezione dei residenti di Ashraf

La Resistenza Iraniana considera le affermazioni del Portavoce del Dipartimento di Stato sulla “qualità della vita” a Camp Liberty e “La continua intransigenza della leadership dei residenti  nel porre condizioni e richieste prima di qualunque accordo per trasferire altri residenti di Ashraf” e “la roadmap dell’UNAMI” incredibili e desunte da falsi rapporti. Queste affermazioni non aiuteranno mai ad intraprendere un processo pacifico nella risoluzione della questione di Ashraf ma incoraggeranno solo il regime iraniano ed il suo governo satellite in Iraq ad usare la violenza contro i residenti e a commettere un terzo massacro. Le affermazioni del Consigliere per la Sicurezza di Maliki il 31 Luglio, hanno di nuovo svelato le inquietanti intenzioni del GoI di commettere un terzo massacro su ordine del regime dei mullah. L’obbiettivo del regime iraniano è distruggere la sua opposizione meglio organizzata attraverso il suo governo satellite in Iraq. Con l’aumento delle possibilità della caduta di Bashar Al-Assad, la imprevedibile situazione in Iraq e la crisi all’interno del regime iraniano, la necessità di distruggere l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (OMPI), o almeno di causargli un grave danno, è divenuto al momento la massima priorità del regime dei mullah.
Secondo le leggi internazionali e sulla base del reciproco accordo firmato da ogni singolo residente di Ashraf e dal governo americano, e sulla base del fatto di aver accettato la loro protezione in cambio del disarmo, il governo americano è responsabile della protezione dei residenti di Ashraf e Liberty. Perciò la Resistenza Iraniana sollecita il Presidente degli Stati Uniti e il Segretario di Stato a far fronte alle loro responsabilità ed impedire la tragedia umanitaria che il GoI ha già minacciato.
Contrariamente a quanto affermato dal portavoce, non sono i residenti o la loro leadership che stanno mostrando intransigenza, ma è il GoI che non solo si rifiuta di soddisfare le minime necessità umanitarie dei residenti, ma sta anche impedendo ai residenti di soddisfarle da sé stessi. A dispetto delle continue violazioni del Memorandum di Intesa (MoU) da parte del GoI, le inaccettabili condizioni di Liberty e la mancanza dei requisiti umanitari minimi, i residenti di Ashraf hanno dimostrato la loro massima collaborazione e buona volontà con il trasferimento di 2000 persone. Questi 5 gruppi si sono trasferiti a Liberty uno dopo l’altro su assicurazioni degli Stati Uniti e del Rappresentante Speciale del Segretario Generale dell’ONU (SRSG) senza che le minimi necessità umanitarie siano state soddisfatte.
Prima del quinto trasferimento, il 27 Aprile, nonostante nessuno di questi requisiti minimi fosse stato soddisfatto, il rappresentante dei residenti scrisse al consigliere del Segretario Clinton; “a seguito delle sue assicurazioni, Maryam Rajavi ha postposto le questioni irrisolte ad un prossimo futuro, allo scopo di accelerare la partenza del quinto convoglio e in modo che queste questioni possano essere discusse e concordate senza alcuna pressione o fretta. La prega di chiedere all’Ambasciatore Jeffrey e all’Ambasciatore Kobler di chiarire implicitamente agli iracheni che la partenza del quinto convoglio è stata portata a termine solo sulla base delle sue assicurazioni e allo scopo di provare che è stata fatta con la massima collaborazione dei residenti che hanno rinunciato ai loro minimi diritti legali”.
Dopo il quinto trasferimento, i residenti hanno ridotto le richieste per il sesto trasferimento a poco a poco, fino ad arrivare ad otto punti che comprendono: allacciamento di Liberty alla rete idrica cittadina o pompaggio dell’acqua da un fiume adiacente al campo; trasferimento dei generatori principali da 1,5 Megawatt; consentire la vendita delle proprietà mobili ed immobili; realizzazione di minime costruzioni in particolare le strutture speciali per i disabili e per le persone malate; trasferimento di sei veicoli, 6 roulottes per i disabili, trasferimento di 5 muletti e 50 automobili.
Sulla base del piano presentato da Maryam Rajavi a Martin Kobler il 26 Luglio, i residenti realizzeranno i suddetti otto articoli a loro spese e sforzi, e ingaggiando ditte irachene, entro un mese dal giorno dell’approvazione del governo iracheno e, a seguito di questo, il sesto convoglio si trasferirà a Liberty. Ma il governo dell’Iraq, che riceve tutti i suoi ordini su Ashraf dal regime iraniano, si rifiuta di implementare questo semplice e pratico piano e sta progettando il terzo massacro ad Ashraf. Se il Governo dell’Iraq avesse acconsentito a queste semplici richieste presentate diversi mesi fa, tutti i residenti di Ashraf ora si sarebbero trasferiti a Liberty.
Non c’è nulla di più lontano dalla verità del fatto che lo stallo nel completamento del trasferimento dei residenti da Ashraf a Liberty sia dovuto all’intransigenza dei residenti e della loro leadership. Esattamente al contrario, è il risultato dell’ostruzionismo del GoI e delle continue violazioni dei suoi impegni scritti stabiliti nel MoU che ha sottoscritto con le Nazioni Unite.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI)
1° Agosto 2012

 

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