In un’intervista al quotidiano svizzero “Tribune de Geneve”, il vice-presidente della Coalizione Nazionale Siriana Mohammed Kaddah ha detto: “La caduta di al-Maliki causerà quella di Assad”.
Mohammed Kaddah si trovava al Palais des Nations di Ginevra, mercoledì 13 Agosto 2014.
Maryam Rajavi, Presidente eletta della Resistenza Iraniana e personalità di diversi paesi, hanno visitato una mostra fuori dalla sede centrale europea delle Nazioni Unite, composta da immagini dei massacri a Campo Ashraf, in Siria, Iraq e Gaza.
Di seguito il testo dell’intervista a Mohammed Kaddah pubblicata nel numero del 14 Agosto 2014 della Tribune de Geneve:
D.: Per quale ragione appoggia i dissidenti iraniani?
R.: L’Organizzazione dei Mojahedin del popolo Iraniano (PMOI/MEK) fa molto per documentare i crimini del regime iraniano. I mullah, come Bashar al-Assad, governano col terrore. Queste sono le due facce del terrorismo e noi stiamo combattendo per la stessa causa.
D.: Senza il supporto dell’Iran e di Hezbollah in Libano, secondo lei Assad sarebbe già caduto?
R.: Sicuramente. Sin dall’inizio della rivoluzione, nel 2011, il regime è stato mantenuto in vita con l’aiuto della Russia, dell’Iran, dell’Iraq e di Hezbollah. Altri paesi gli hanno indirettamente permesso di resistere, ma senza alcun dubbio scomparirà. La situazione in Iraq ha provocato la cacciata del burattino di Tehran, al-Maliki. Questa cacciata causerà la partenza degli altri despoti della regione e dello stesso Bashar al-Assad. Ci sarà un effetto domino.
D.: Si aspetta qualcosa di più dagli occidentali?
R.: Quelli che hanno iniziato la rivoluzione in Siria, ora sanno che non devono aspettarsi niente dagli americani o da chiunque altro. L’esperienza gli ha insegnato a non aspettarsi nessun appoggio da nessuno, tranne che da Dio.
D.: La partenza dei combattenti siriani verso l’Iraq, ha causato qualche cambiamento alla situazione militare?
R.: Più di cinquanta gruppi estremisti dell’Iran, dell’Iraq e del Libano che hanno combattuto al fianco del regime di Assad sono partiti per l’Iraq. Noi abbiamo sfuttato questa opportunità per intensificare i nostri attacchi contro il suo esercito.
D.: E’ preoccupato per la creazione di uno stato islamico ad est della Siria?
R.: Non ci sarà un califfato in Siria. L’Esercito Libero Siriano non vuole la legge della Sharia o uno stato islamico.
D.: Quali sono gli obbiettivi della Coalizione Nazionale oggi?
R.: Stiamo lavorando per correggere i nostri errori politici del passato, per rafforzare il nostro appoggio esterno ed unire tutte le opposizioni a Bashar Assad, in particolar modo riunendo insieme le forze di resistenza all’interno del paese.