Un detenuto politico iraniano ha inviato dalla prigione una lettera che rivela come il regime tenta di fabbricare un dossier contro di lui e le terribili torture di cui è stato vittima, secondo l’agenzia d’ informazione iraniana, Rahana.
Seyyed Sami Hosseini è attualmente detenuto nella prigione di Oroumieh, a nord-ovest dell’Iran, ed è condannato a morte.Nella sua lettera, egli si definisce ” saldatore e figlio di contadini “. ” Sono stato arrestato il 4 giugno 2008, dapprima portato nell’ufficio dei servizi investigativi della città di Salmas, dove ho subito gravissime torture per 6-7 giorni “.
Ha aggiunto che le autorità hanno costruito un dossier contro di lui e il suo amico, Jamaloddine Mohammadi, e due condannati a morte, che si poggiava su “testimoni falsi, di cui parlano i servizi informativi e il tribunale rivoluzionario di Khoi, ma che noi non abbiamo mai visto”.
” Essi affermano che una bomba è esplosa il 19 luglio 2008, ma noi eravamo tutti e due incarcerati negli uffici investigativi di Oroumieh da 44 giorni, in quella data”.
Questo dimostra che il ” ministero dell’Informazione ha inventato una situazione non più sostenibile, ed è per questo che sentono il bisogno di trovare un colpevole”, dice la lettera.
Hosseini aggiunge che vuole “denunciare il regime attualmente al potere in Iran”, aggiungendo ” Voglio che sappiate quello che succede realmente nella società iraniana e nelle carceri, in particolare”.
Hosseini ha fatto appello a tutte le organizzazioni internazionali, al Segretario europeo e la Corte europea dei diritti dell’uomo, perchè esamini il suo caso e condanni i crimini del regime.