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Iran: un cittadino di Tehran ucciso in un raid della polizia per la rimozione delle parabole satellitari

Durante un raid delle forze di repressione per rimuovere le parabole satellitari in Boulevard Mir Damad nella Shah Nazari Street di Tehran, Ali Mohammad Khoei, 65 anni, è stato ucciso. L’incidente è avvenuto il 28 Settembre mentre le forze di repressione della polizia facevano irruzione nella case della zona portando via le parabole satellitari.

 

Quando questi mercenari hanno cercato di entrare nel palazzo del quale era amministratore, Ali Mohammad Khoei ha chiesto loro di fargli vedere i documenti e il mandato, ma gli agenti della Sicurezza (SSF) hanno minacciato di arrestarlo, lo hanno picchiato facendolo cadere e sbattere la testa a terra, causandone così la morte. Le Forze di Sicurezza hanno minacciato i familiari della vittima di non parlarne con nessuno e di non sporgere denuncia.

Il piano di emergenza per la rimozione dei ricevitori satellitari, iniziato a Giugno in diverse zone di Tehran, è stato accelerato dalla scorsa settimana.

La guardia rivoluzionaria Mohammad Fazeli, vice-comandante dell’intelligence protection dell’IRGC nella provincia di Khorasan Razavi, con una dichiarazione senza precedenti, il 28 Settembre ha ammesso l’esistenza di 50 milioni di ricevitori satellitari in Iran. Ha riconosciuto anche che il tentativo di affrontare la questione facendo rimuovere le parabole satellitari dalle forze di sicurezza, è stato inutile (media di stato – 27 Settembre). Prima di lui il mullah Mohseni Gorgani, capo della giustizia del regime, aveva detto ai funzionari del regime stesso, riguardo ai ricevitori satellitari, che “devono adottare misure speciali per impedire questa ‘ondata di sradicamento’, perché domani sarà troppo tardi”(agenzia di stampa Fars, Guardie Rivoluzionarie Iraniane – 28 Maggio 2014).

Gli sforzi del fascismo religioso al potere in Iran per impedire alla gente l’accesso ai networks televisivi satellitari, insieme alla diffusa repressione del web, sono indicativi della paura dei leaders del regime che il popolo abbia accesso ad un libero flusso di informazioni e che ciò aumenti la ribellione nella gente, frustrata dalla tirannia e dall’oppressione del regime.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

2 Ottobre 2014

 

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