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Iran: Taleb Basativand, arrestato durante le proteste, è morto per le torture degli aguzzini di Ilam

Rivolte in Iran – No. 90

Con la morte di Taleb Basativand, arrestato durante le proteste e ucciso sotto tortura nel carcere i Ilam, il numero delle persone arrestate durante le proteste e uccise sotto tortura è arrivato almeno a 13. 

La Resistenza Iraniana chiede a tutta la società, e soprattutto ai giovani coraggiosi, di assistere le famiglie dei martiri e degli arrestati durante le proteste, esprimendo la loro solidarietà. 

La Resistenza Iraniana chiede che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l’Unione Europea e i suoi stati membri, e tutti i difensori dei diritti umani condannino questo crimine e chiede un intervento urgente per il rilascio delle persone arrestate durante le proteste. 

La Resistenza Iraniana chiede all’Alto Commissario e al Consiglio dell’ONU per i Diritti Umani, di creare una delegazione investigativa internazionale che indaghi sui crimini del regime dei mullah verso i prigionieri politici.

Taleb Basativand, studente all’Università di Ilam, che era stato arrestato dagli agenti della sicurezza durante le proteste di Gennaio, era stato temporaneamente rilasciato su cauzione. Ma il 18 Febbraio, gli agenti dell’intelligence del regime teocratico lo avevano arrestato di nuovo e dopo otto giorni, lunedì 26 Febbraio, ai suoi familiari è stata comunicata la notizia della sua morte. Gli agenti hanno poi  minacciato i suoi familiari avvertendoli di non rilasciare nessuna informazione su questo crimine.

Per nascondere questi crimini, i mullah bugiardi e criminali, hanno incolpato della loro morte le stesse persone arrestate durante le proteste, dicendo che si erano suicidati, che avevano fatto eccessivo uso di droga o che non avevano avuto accesso alla droga. 

Uccidere gli oppositori sotto tortura e poi eliminarli è una pratica nota nei quattro decenni di governo di questo vergognoso regime. In uno degli ultimi casi di questo tipo, il regime teocratico ha parlato dell’uccisione di Kavoos Seyyed Emami, professore universitario e ricercatore ambientale, morto due settimane dopo il suo arresto, come di un suicidio.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

27 Febbraio 2018

 

 

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