
La notevole crescita dell’uranio arricchito al 19,75% e il possesso del più di 70 kg di questo, l’uso dei due tra più avanzate centrifughe (IR-4 e IR-2m) nel laboratorio di Natanz, azionare le centrifughe al sito Fardou , il possesso di 4.500 kg di uranio arricchito a bassa intensità (sufficienti, una volta arricchiti con più intensità per produrre 4 bombe) sono tra le preoccupazioni dell’Agenzia. Inoltre le continue violazioni delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU avvisano delle inquietudini nella relazione dell’Agenzia.
Maryam Rajavi ha aggiunto che: “la Resistenza Iraniana da due decenni svela i nefasti piani del regime iraniano per la produzione della bomba atomica e ha più volte lanciato il monito. Però la comunità internazionale anziché esercitare una efficace sanzione contro il regime dittatoriale e intraprendere una politica di fermezza elargisce incentivi e tiene negoziazione con il regime in modo di concedergli tempo necessario e i materiali occorrenti”. La presidente eletta del CNRI ha detto anche: “il regime iraniano da una parte è preoccupato dal crollo del suo fronte regionale in seguito alle rivolte popolari, dall’altra è preoccupatissimo dall’intensificazione della rivolta in Iran. In queste condizioni per il regime teocratico al potere in Iran la produzione della boma nucleare è vitale e assicura la sua sopravvivenza”.
Il regime teocratico iraniano, con lo scopo di intensificare i suoi progetti nucleari, dal marzo di quest’anno ha raggruppato tutti gli esperti del settore nell’istituto “Ente delle nuove ricerche della Difesa” capeggiato da Fakhri-zadeh. Il pasdar Freidoun ‘Abasi, capo dell’Ente dell’energia nucleare sovrintende l’Ente e di fatto mette sotto il contro del Corpo dei pasdaran tutte le attività nucleari.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
13 settembre 2011