Il disumano regime teocratico ha preparato un vasto programma per inasprire la repressione delle donne e dei giovani. A questo scopo il capo dei Bassij e dei vigilantes di Ansar-e-Hezbollah, ha annunciato la mobilitazione di “pattuglie per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio a tutti i livelli, in particolare a Tehran”.
La missione di queste bande di delinquenti è quella di tormentare la popolazione, in particolare le donne e i giovani, con il pretesto creato dai mullah di “indossare impropriamente il velo”. “La portata di queste misure repressive sarà nazionale”, ha detto, “ma a Tehran il campo di azione è molto vasto e il volume delle operazioni sarà altro”.
L’agenzia di stampa di stato ISNA ha parlato dei trascorsi di questa forza di repressione dicendo che: “Durante il completamento dell’organizzazione, questi gruppi hanno già iniziato a svolgere la loro missione in diverse parti della città, in modo preliminare e senza avere una dimensione mediatica, sotto forma di squadre composte da diverse decine di fratelli e sorelle”.
La guardia rivoluzionaria Abdolhamid Mohtasham, il criminale comandante di Ansar-e-Hezbollah, ammettendo l’odio popolare verso il regime e le Guardie Rivoluzionarie iraniane ha detto: “Il peso dei corrotti e dei loro sostenitori nella società si è rivoltato contro le figure religiose”. Ha promesso che “nonostante tutti gli attacchi dei nemici e degli ipocriti… giorno e notte … noi distruggeremo i seminatori di discordia e i loro sostenitori, per rimuoverli dalla scena”. Ed ha aggiunto: “Se non la affronteremo, questa corrente di corruzione combatterà contro Hezbollah”.
Ansar-e-Hezbollah è formato da gruppi di criminali e mercenari provenienti tutti dalle guardie rivoluzionarie e legati all’intelligence dell’IRGC. Questi hanno avuto un ruolo cruciale nella repressione delle proteste popolari del 2009, operando sotto le spoglie di agenti in borghese. Abdolhamid Mohtasham è uno dei comandanti delle Guardie Rivoluzionarie impegnato ora nel comandare la repressione e crimini degli agenti in borghese.
L’aumento degli invii di criminali armati di mazze in varie città dell’Iran, in particolare a Tehran, è la reazione di un regime moribondo che deve affrontare, da una parte l’aumento delle proteste popolari, soprattutto quelle dei giovani contro le forze di repressione del regime e, dall’altro, a causa della sua natura disumana e medievale, è incapace di rispondere anche alle più semplici e fondamentali richieste di una popolazione frustrata.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
14 Settembre 2014