
Durante la perquisizione dei beni di questo gruppo il governo iracheno ha imposto nuove, illegali e disumane restrizioni ai residenti che rappresentano tutte delle violazioni degli standards umanitari, violazioni del Memorandum di Intesa stipulato tra il governo iracheno e le Nazioni Unite e di molti trattati internazionali.
Le forze irachene, oltre ad impedire il trasferimento di attrezzature necessarie per i disabili e per i feriti, come i veicoli e le roulotte loro accessibili, hanno impedito il trasferimento dei veicoli per trasporto passeggeri sebbene nella stagione calda i residenti abbiano bisogno di questi veicoli.
Prima del trasferimento del primo gruppo e dopo ampie trattative con il Rappresentante Speciale del Segretario Generale, il governo iracheno accettò di consentire il trasferimento a Liberty di 10 veicoli per trasporto passeggeri con ogni gruppo, cioè il 10% di questi veicoli. Ma con questo gruppo il governo iracheno si è opposto persino al trasferimento di una sola macchina per trasporto passeggeri.
Anche il trasferimento di sei generatori da Ashraf a Liberty è stato impedito nonostante fosse stato precedentemente accordato, e solo due generatori sono stati fatti passare per essere trasferiti a Liberty. Liberty non è ancora allacciata alla rete elettrica irachena e i generatori che ci sono non funzionano perché sono usurati o perché delle parti essenziali sono state portate via.
Le forze irachene hanno impedito il trasferimento di attrezzature come trapani elettrici, fresatrici, saldatori, cassette per gli attrezzi, pitture, compressori d’aria e proiettori necessari per le riparazioni e la manutenzione delle strutture e delle infrastrutture fatiscenti di Liberty. Come per il precedente gruppo, di nuovo è stato negato il trasferimento di alcune cose necessarie e legittime come: condizionatori d’aria, impianti audio e parabole satellitari.
La Resistenza Iraniana vuole attirare l’attenzione della comunità internazionale su queste disumane restrizioni che non hanno altro scopo se non l’oppressione dei residenti, e si rivolge alle Nazioni Unite e al governo degli Stati Uniti affinché non restino in silenzio di fronte a queste continue violazioni.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
17 Aprile 2012