Comunicato del Comitato italiano di parlamentari e cittadini per Iran Libero

È del tutto chiaro che il trasferimento dei 400 viene fatto in una condizione non adeguata. Il nostro Comitato crede che non si può procedere in questo modo. I residenti di Ashraf lasceranno il Campo solo se potranno portare con se i loro patrimoni e i loro mezzi. La presenza della polizia irachena, responsabile di due sanguinosi attacchi, all’interno del campo sembra soltanto un atto provocatorio e non aiuta alla distensione. La polizia irachena può stabilirsi benissimo all’infuori del campo Liberty. Il governo iracheno dichiara che questo è in contrasto con la sua sovranità. Questo non ha alcuna base logica ed è inaccettabile, per il governo iracheno controlla l’entrata e uscita dei residenti. Oltre che tutti sono identificati e registrati, compreso il loro l’impronta e intervistati.
Visti ripetuti complotti del regime iraniano ai danni dei rifugiati iraniani e vista l’infiltrazione nella polizia irachena, la loro presenza all’interno del campo Liberty non è né giustificabile né accettabile. La completa incolumità dei residenti fini alla nuova residenza dei paesi terzi deve far parte degli impegni inviolabili.
L’intenzione del regime iraniano per distruggere i residenti del Campo Ashraf è un fatto. Perciò gli elementi del regime iraniano non devono essere presenti nei paraggi del campo Liberty o nei luoghi dove il Commissariato dell’ONU effettua le interviste.
La squadra del monitoraggio dell’ONU deve salvaguardare gli interessi dei residenti e li deve garantire.
Le carenze strutturale e tutta la situazione del campo Liberty richiede che gli stessi residenti si rechino giornalmente fuori dal campo per le commissioni.
Il Comitato italiano di parlamentari e cittadini Iran Libero ricordando gli impegni internazionale dell’ONU, degli USA e dell’UE chiede loro di ricordare il loro storico ruolo in questa questione umanitaria e rispondano alle nostre richieste.
Comitato italiano di parlamentari e cittadini Iran Libero
Roma, 17 febbraio 2012