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Campo Liberty trasformato in prigione e umilianti persecuzioni

Campo Liberty-No. 2
L’autobus che trasportava i 397 residenti del Campo Ashraf arriva alle 7 di mattina del 18 febbraio all’ingresso del campo liberty. Questa è l’ora in cui gli agenti iracheni incominciano i maltrattamenti nei confronti dei residenti, in viaggio dalle 14 del giorno prima, e che  anche alla partenza  i famigerati agenti di al-Maliki avevano perquisiti per ben 12 ore prima di farli salire sugli autobus. Tutto questo è il  segnale che il governo iracheno intende eseguire gli ordini del regime iraniano e mutare il campo Liberty in una vera e propria prigione. La Resistenza Iraniana lancia un monito all’Amministrazione statunitense, al Segretario generale delle Nazione Unite e al Consiglio di Sicurezza onde evitare che  Liberty si trasformi in una prigione e che si compia  una catastrofe umanitaria annunciata:
1- Il capo delle forze irachene, il sanguinario criminale Sadiq Mohammad Kazim coinvolto nei massacri del luglio 2009 e aprile 2011 su cui pende un mandato di cattura del tribunale spagnolo, appena arrivato ha chiesto ai residenti del Campo Ashraf di mettersi in fila come se fossero forzati dei campi di lavoro  o prigionieri di guerra. I residenti hanno fermamente protestato;
2- Gli agenti iracheni volevano perquisire nuovamente, su ordine del loro capo criminale, i residenti una volta arrivati al Liberty. Ma i residenti hanno protestato vivamente e dichiarato che non si sarebbero arresi alle umiliazioni e hanno chiesto di far ritorno al Campo Ashraf;
3- In seguito alle fortissime proteste del rappresentante dei residenti e ai negoziati tra Washington, Parigi e Baghdad e all’intervento della signora Maryam Rajavi, gli agenti iracheni hanno cessato le loro illegali perquisizioni e si sono accontentai  solo di annusare gli effetti personali dei residenti. Così alle ore 14:30, ora locale, cioè dopo più di 24 ore, gli autobus sono entrati al campo Liberty;
4- Le forze di oppressione di Sadiq si sono dispiegate in tutto il campo e hanno occupato la zona della mensa. Cosicché i residenti hanno dichiarato che fin quando questi agenti armati si fossero trovati nella zona della mensa non vi si sarebbero  recati. Con un’altra iniziativa stucchevole, Sadiq indicava i bungalow dove due per volta  i residenti si sarebbero dovuti  sistemare, e anche in questo caso  non ha trovato  risposta. Secondo le ultime notizie, in seguito alle fortissime proteste dei residenti per la presenza del sanguinario Sadiq all’interno del campo Liberty, un’autorità irachena ha riferito che questi non sarà mai più presente nel campo;
5- A prima vista il campo Liberty è privo di infrastrutture minimamente accettabili. I sevizi sono, contrariamente alle descrizioni dell’UNAMI, nettamente al di sotto degli standard internazionali. I bungalow e l’arredamento sono sudici ed hanno bisogno di una profonda sistemazioni prima di essere utilizzabili;
6- La perquisizione degli effetti personali  dei residenti era inizia il 16 febbraio, con il metaldetector e i cani poliziotto e in presenza del capo della polizia  di Diyala, il generale Jamil al-Shemeri. Gli agenti iracheni coinvolti erano circa 800. L’Agenzia Reuters, il 18 febbraio, ha  riportato che: “le perquisizioni di ogni singolo residente duravano molto,  e i mas media erano convocati al campo Liberty 24 ore dopo per testimoniare il trasferimento”. Nel corso delle perquisizioni alcuni degli oggetti preziosi dei residenti sono stati rubati dagli agenti;
7- Contrariamente a quanto stabilito dall’accordo tra l’ONU e il governo iracheno e dall’accordo tra i residenti e il rappresentante speciale del Segretario generale dell’ONU, i residenti hanno potuto portare solo parte dei loro effetti personali e dei loro mezzi. A.P. ha scritto che: “ gli agenti iracheni hanno perquisito per un giorno intero i residenti di Ashraf, e non hanno consentito il trasporto delle camere fotografiche, microonda delle parabole e di una calza sanitaria”. I residenti non hanno potuto portare sedie a rotelle, tavoli, sedie e i coltelli da frutta;
8- Tra gli agenti  che hanno  guidato questa vessazione contro i residenti vi sono due tra i maggiori criminali: il tenente  Heydar Azab Mashi e il colonnello Ahmad Khuzayr che durante gli anni passati furono coinvolti nella disumana repressione ai danni dei residenti del Campo Ashraf. Entrambi sono membri  della forza Terroristica di Qods. Heydar mentre perquisiva minacciava: “a Liberty il colonnello Nazar vi sta aspettando”. Nazar è uno dei più brutali ufficiali iracheni che negli ultimi anni si è distinto per aver eseguito gli ordini criminali del comitato di oppressione e di Qods;
9- Queste umilianti perquisizioni sono state  fatte sotto gli occhi degli osservatori dell’UNAMI che non hanno reagito e non hanno accennato a correggere questi maltrattamenti;
10- Durante le perquisizioni erano presenti alcuni  mezzi dell’ambasciata iraniana e gli agenti di Qods. Alle 2 del mattino, quando gli autobus sono usciti dal Campo Ashraf, alcuni agenti della forza Qods presenti hanno lanciato pietre;

Questi episodi, avvenuti tra il  17 e il 18 febbraio, danno ragione alla posizione della Resistenza Iraniana quando dichiarava che il trasferimento all’interno del territorio dell’Iraq era la richiesta voluta  dal regime iraniano che viene effettuata tramite  la forza Qods. I residenti del Campo Ashraf, con il trasferimento di 400 dei loro, hanno mostrato il buon senso, ora l’ONU e gli USA devono agire e garantire le condizione di sicurezza minima. Devono far cessare la presenza della polizia irachena all’interno del campo Liberty ed imporre che la stazione di polizia si stabilisca all’infuori del campo. Siano tolti gli ostacoli per il trasporto dei mezzi e dei patrimoni dei residenti e siano rese libere l’entrata e l’uscita dal campo. Oppure sia ampliato il campo e sia aperto ai giornalisti e agli avvocati. Se non sono garantite queste condizioni elementari non ci sarà alcun trasferimento dal Campo Ashraf.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
18 febbraio 2011    

 

 

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