Il 9 Marzo 2017, l’On. McCaul ha presentato una risoluzione alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti (a nome suo, dell’On. Royce della California, dell’On. Engel, dell’On. Comstock, dell’On. McClintock, dell’On. Sessions, dell’On. Keating, dell’On. Sherman, dell’On.Young dell’Alaska e dell’On. Judy Chu della California). La risoluzione è stata presentata al Comitato Affari Esteri.
RISOLUZIONE
Condanna del Governo della Repubblica Islamica dell’Iran per il massacro del 1988 dei prigionieri politici e richiesta di giustizia per le vittime.
Considerando che in un periodo di 4 mesi nel 1988, il Governo della Repubblica Islamica dell’Iran ha compiuto la barbara esecuzione di massa di migliaia di prigionieri politici e di molti gruppi politici indipendenti;
Considerando che secondo un rapporto dell’Iran Human Rights Documentation Center, il massacro venne compiuto a seguito di una fatwa, o decreto religioso, emesso dall’allora leader supremo ayatollah Rouhollah Khomeini, contro i Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI), noti anche come Mujahedeen-e- Khalq (MEK);
Considerando che secondo un rapporto di Amnesty International del 2 Novembre 2007 “tra il 27 Luglio 1988 e la fine di quell’anno, migliaia di prigionieri politici (in Iran), compresi i prigionieri di coscienza, vennero giustiziati nelle carceri di tutta la nazione”;
Considerando che gli omicidi vennero compiuti su ordine di un giudice, di un funzionario del Ministero dell’Intelligence e di un procuratore dello stato, noti ai prigionieri come “La Commissione della Morte”, che avviarono dei procedimenti in una maniera disegnata per eliminare gli oppositori del regime,
Considerando tra quelli personalmente responsabili di queste esecuzioni di massa, ci sono alti funzionari in servizio presso l’attuale Governo dell’Iran;
Considerando che i prigionieri pare venissero condotti di fronte alle commissioni e brevemente interrogati sulle loro affiliazioni politiche e che qualunque prigioniero che si rifiutasse di rinunciare alla sua affiliazione a qualunque gruppo veniva percepito come un nemico dal regime e veniva portato via per l’esecuzione;
Considerando che tra le vittime ci furono migliaia di persone, tra cui adolescenti e donne incinte, imprigionate unicamente per aver partecipato a pacifiche proteste nelle strade e per il possesso di materiale politico, molti dei quali avevano già scontato o stavano scontando le loro pene detentive;
Considerando che i prigionieri vennero giustiziati a gruppi, alcuni in impiccagioni di massa ed altri da plotoni di esecuzione e i loro corpi gettati in fosse comuni;
Considerando che secondo Amnesty International, “la maggioranza delle persone uccise erano sostenitori del PMOI, ma centinaia di membri e sostenitori di altri gruppi … furono anche vittime delle esecuzioni”;
Considerando che in seguito vi furono ondate di esecuzioni contro le minoranze religiose, come i seguaci della fede Baha’i, molti dei quali vennero spesso sottoposti a brutali torture prima di essere uccisi;
Considerando che ai familiari dei giustiziati venne negata qualunque informazione sui loro cari e venne proibito loro di piangerli in pubblico;
Considerando che in una registrazione audio rivelata di recente, il defunto Hussein Ali Montazeri, un grand ayatollah vice di Khomeini, sottolineava gli sforzi del regime per colpire il MEK e diceva che le uccisioni di massa del 1988 furono “il più grosso crimine commesso durante la Repubblica Islamica, per il quale la storia ci condannerà”;
Considerando che l’attuale leader supremo Ali Khamenei sembra ne fosse al corrente e in seguito avrebbe pubblicamente giustificato il massacro;
Considerando che, in violazione dei suoi obblighi internazionali, il Governo dell’Iran continua sistematicamente a perpetrare massicce violazioni dei diritti umani fondamentali del popolo iraniano e considerando che il rapporto del 2 Novembre 2007 di Amnesty International ha concluso che “non deve esserci impunità per le violazioni dei diritti umani, a prescindere da dove o quando siano avvenuti. Le esecuzioni del 1988 devono essere soggette ad un’indagine indipendente e imparziale e tutti i responsabili devono essere assicurati alla giustizia e ricevere pene adeguate”. Perciò ora si deliberi, che la Camera dei Rappresentanti
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(1) Condanna il Governo della Repubblica Islamica dell’Iran per il massacro del 1988 e per aver negato l’evidenza di questa manifesta serie di crimini contro l’umanità;
(2) Esorta l’Amministrazione e gli alleati degli Stati Uniti a condannare pubblicamente il massacro e ad esercitare pressioni sul Governo dell’Iran perché fornisca informazioni dettagliate alle famiglie delle vittime sui loro cari e sui loro luoghi di sepoltura;
(3) Sollecita l’Inviato Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Iran e il Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani a creare una Commissione d’Inchiesta per indagare pienamente sul massacro, raccogliere prove ed identificare i nomi e i ruoli di specifici responsabili, in previsione di assicurarli alla giustizia.