Il discorso dell’On. Oreste Rossi al convegno della Resistenza iraniana al Parlamento europeo:
Grazie e grazie Presidente di essere qui con noi anche quest’anno, per me è sempre un onore incontrarla ed un piacere.
Io oggi vorrei veramente ricordare tutti gli iraniani che negli anni hanno dato la loro vita per la libertà. Sono tanti.
La libertà e la democrazia nel loro paese, ma non solo, anche fuori del loro paese, ricordiamo quanto è successo a Campo Ashraf ancora pochi mesi fa, dove vi sono vittime che non si sa se abbiano ricevuto sepoltura, ma le loro famiglie non sanno ancora dove siano stati sepolti: 52 persone. Vi sono ancora persone sequestrate tra cui una maggioranza di donne, ben 6 donne su 7. E questo è successo sotto gli occhi delle forze irachene che avrebbero dovuto difendere il campo, sotto gli occhi dell’ONU, che non c’era in realtà ma forse avrebbe dovuto esserci perché queste persone che erano rifugiati. Erano persone che godevano di tutti i diritti delle Convenzioni di Ginevra, diritti che sono stati invece loro negati.
Dov’erano i militari iracheni, probabilmente conniventi con gli autori del massacro che invece avrebbero dovuto difendere quelle persone? Dov’era l’ONU?
Bene io credo che il Parlamento ne abbia fatte diverse di risoluzioni e dichiarazioni a sostegno di Campo Ashraf, della popolazione inerme di Camp Liberty in Iraq. Peccato che la Baronessa Ashton abbia avuto poco coraggio, poca forza, poca determinazione e che l’UE abbia agito in ritardo, male dimostrandosi debole. E infatti, questo passaggio che ha fatto la Baronessa Ashton di fronte al dittatore iraniano in realtà è stata una passerella. Come la stessa cosa ha fatto la delegazione Iran di questo Parlamento che si è recata, non a maggioranza perché una componente politica importante, tra cui il sottoscritto, ha rifiutato di partecipare, in Iran dando visibilità a quel regime e sbagliando. Perché quando si cerca di trattare o ci si dimostra deboli nei confronti di un regime come quello iraniano si rischia di legittimarlo e comunque di non fare nulla per la popolazione che soffre. Tant’è che, nell’ultimo anno sono praticamente raddoppiate le esecuzioni nei confronti degli oppositori del regime.
Io chiudo qui, non dico altro ma mi ha fatto piacere la reazione furiosa all’ultimo documento approvato dal Parlamento Europeo dei mullah iraniani. Vuol dire che abbiamo colpito nel segno. Vuol dire che la strada è quella, anzi devo dire la verità, per me quel documento, quella risoluzione è stata ancora troppo morbida, ma veramente troppo morbida. Bisogna fare di più. Perché se per una risoluzione hanno reagito in quel modo, insultando il Parlamento e tutti i parlamentari che hanno sottoscritto e votato quel documento, bene vuol dire che siamo sulla strada giusta. Dobbiamo alzare il tiro perché veramente il popolo iraniano sia finalmente libero.
Grazie ancora a lei e grazie per tutto quello che fa per suo popolo.