venerdì, Marzo 29, 2024
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Iran: Proseguono le violazioni dei diritti umani 

I manifestanti iraniani uccisi sotto tortura

a cura dello staff del CNRI

CNRI – Iran Human Rights Monitor ha stilato un rapporto descrivendo nel dettaglio la situazione dei diritti umani in Iran nel mese di Gennaio 2018.

Nel mese scorso c’è stata una enorme repressione dei manifestanti. Alla fine di Dicembre il popolo dell’Iran è sceso in strada a causa della grave situazione economica causata dallo sperpero delle ricchezze nazionali da parte del regime. Le proteste si sono presto trasformate in manifestazioni anti-governative. Le forze di sicurezza hanno represso con violenza i manifestanti e ci sono stati almeno 50 morti. Il rapporto indica inoltre che più di 8000 manifestanti sono stati arrestati.

Il rapporto parla dell’utilizzo di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere la folla e di spari contro i manifestanti disarmati. Agenti in borghese sono andati di casa in casa per arrestare le persone e si ha notizia di detenuti “in fin di vita” a causa delle torture. E’ stato anche riferito di detenuti messi in stanze gelate per costringerli a confessare.

Ci sono stati anche decine di giovani scomparsi senza lasciare traccia. Le famiglie si sono riunite fuori da diverse prigioni ma sono state disperse dalle autorità carcerarie che hanno usato spari in aria e gas lacrimogeni.

Il numero dei manifestanti uccisi sotto tortura è arrivato almeno a 12. I funzionari iraniani hanno respinto le accuse di tortura, affermando che queste morti sarebbero attribuibili a suicidio o ad abuso di droga. Ma i familiari delle vittime hanno detto che i corpi dei loro cari erano ricoperti di ferite.

Tra le tante violazioni dei diritti umani ci sono le percosse inflitte ad una donna da più di 50 agenti della sicurezza, mentre stava riprendendo la manifestazione all’incrocio di Golsar nella città settentrionale di Rasht. Inoltre, a moltissimi manifestanti arrestati è stata negata l’assistenza legale.

I prigionieri sono anche stati minacciati. Le truppe del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie hanno detto ai prigionieri detenuti nel carcere di Rajaie Shahr a Karaj: “Se succederà qualcosa, nessuno di voi uscirà vivo di prigione”.

Iran Human Rights Monitor ha elencato i nomi di 17 persone giustiziate nel mese di Gennaio. Alcune delle vittime erano minorenni all’epoca del loro presunto crimine. Il regime iraniano ha ignorato gli appelli dei responsabili dell’ONU per i diritti umani a fermare l’esecuzione di Amirhossein Pourjafar, che aveva solo 16 anni quando è stato condannato a morte. Ancora una volta il regime iraniano non ha rispettato gli standard internazionali che non consentono, in nessuna circostanza, che venga inflitta la pena di morte a chiunque abbia meno di 16 anni.

Ad un prigioniero detenuto nell’istituto centrale di Mashhad, è stata amputata la mano e il portavoce della magistratura, Gholam-Hossein Mohseni-Eje’I, ha detto che questo deve servire da monito a chiunque crei insicurezza nella società. Un’altra punizione arbitraria è stata inflitta ad un giovane tassista che ha ricevuto 80 frustate per aver bevuto vino.

Oltre alle migliaia di arresti di manifestanti, 28 uomini e otto donne sono stati arrestati a Gennaio per aver partecipato a feste miste. Sei modelle sono state arrestate e due leader di gruppi musicali sono stati fermati dopo un attacco a sorpresa. Sono stati arrestati anche 21 musicisti underground.

 

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