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IRAN : NUCLEARE, ESPERTI RIUNITI A PARIGI LANCIANO ALLARME

Sabato 24 settembre 2005
Image(AGE) PARIGI – Il programma nucleare iraniano rappresenta un serio pericolo per il pianeta e la questione, anche nel caso in cui venga fatto ricorso al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, non puo’ essere risolta rapidamente. E’ quanto e’ emerso dalla riunione del ‘Gulf Intelligence Monitor’, istituto di ricerca ed analisi politica con base a Londra, che ha riunito diversi esperti a Parigi.

Di fronte alla doppia minaccia presentata da Teheran – da un lato il ritiro dal Trattato di non proliferazione nucleare e dall’altro le restrizioni delle vendite di petrolio ai paesi che si oppongono all’Iran nella disputa nucleare – il filosofo Andre’ Glucksmann ha parlato di una possibile ”apocalisse”: ”Ogni paese che dispone della bomba atomica, ha comunque il potere di usarla e un bottone rosso in piu’, in un paese come l’Iran aumenta di molto il rischio”, ha detto Glucksmann. ”L’Iran ha materiale a sufficienza per fabbricare 5 o 6 bombe e – ha detto Bruno Tertrais, direttore della Fondazione per la ricerca strategica – da circa vent’anni, tiene nascosto un numero significativo di impianti”. Claude Goasguen, parlamentare francese, ha posto l’accento sulle implicazioni economiche legate al petrolio che rendono inadeguata la logica dell’embargo ”si sa – ha detto – che le compagnie petrolifere sono le prime a commerciare con l’Iran fuori dalle logiche stabilite, i barili di petrolio acquistati di nascosto in Iran da alcune societa’ presenti in Francia complicano la questione”. Il caso del nucleare iraniano rappresenta ”un test estremamente importante per l’Europa che si trova davanti al problema di riconoscere o meno l’Iran come potenza”, afferma Frederic Encel, esperto di geopolitica, mostrandosi ”piacevolmente sorpreso dell’impegno mostrato congiuntamente da Francia, Germania e Regno Unito ”. ”Quando un fanatico dice ad un democratico che ha intenzione di ucciderlo, il democratico gli deve credere”, ha concluso Encel sottolineando come al momento il regime iraniano sia ”estremamente pericoloso sia all’interno che all’esterno”. All’incontro ha partecipato anche un rappresentante del Consiglio nazionale della resistenza, il braccio politico dei Mojahedin del Popolo (opposizione armata al regime iraniano), Mohamad Mohadessin, il quale ha affermato che ”se non si interviene per impedirlo, l’Iran avra’ la bomba atomica nel giro di due o tre anni”. Il progetto che va avanti da diversi anni aveva come obiettivo – secondo Mohadessin – il raggiungimento della bomba per la data del 2007.

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