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Iran-Nucleare: : Esperti e politici riuniti a Parigi chiedono d’urgenza di agire contro i Mullà

Sabato 24 settembre 2005
ImageIlCNRI, 22 settembre – Esperti sull’affare nucleare ed dignitari politici si sono incontrati martedì scorso ad un congresso a Parigi per dare l’allarme sulla minaccia che l’Iran potrebbe costituire, essendo sospettato di stare portando avanti un programma nucleare, ed hanno discusso sulle varie possibilità di occuparsi di una crisi completa.  Ai microfoni al congresso si sono succeduti parecchi ex primi ministri ed esperti sulla questione nucleare internazionale. Il famoso filosofo francese André Glucksmann ha dichiarato che una bomba nucleare iraniana potrebbe rappresentare la minaccia più seria per la pace e la sicurezza del pianeta, dalla guerra fredda.

Bruno Tertrais, direttore della difesa agli studi e della prestigiosa Fondazione per Ricerca Strategica in Francia, ha dichiarato l’esistenza di forti indicazioni che sostengono l’esistenza di un programma nucleare iraniano inteso a produrre una bomba atomica. 
Georges Le Guelte, direttore della ricerca all’istituto per i rapporti internazionali e strategici (IRIDE), ha sostenuto la tesi che  già da tempo il dossier sull’affare nucleare di Tehran dovrebbe essere stato consegnato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. 
Mohammad Mohaddessin, presidente del comitato per gli affari esteri dell’ NCRI, ha detto al congresso che se  non si procede a controllare la situazione interna dell’Iran, in due – tre anni il paese potrebbe avere un bomba tra le mani. 
L’ex primo ministro francese Edith Cresson ha detto che l’esigenza iraniana di acquistare armi nucleari deve essere vista nel contesto della crescente radicalizzazione della condizione islamica. Ha detto che l’occidente deve comportarsi coerentemente e con fermezza, prima che sia troppo tardi. 
Cresson ha elogiato il CNRI nell’aver rivelato il programma nucleare segreto dell’Iran e che ha detto che l’occidente dovrebbe affiancare  la gente iraniana, che cerca di cambiare il regime attuale.
Il vice presidente del comitato francese agli affari esteri in Parlamento e primo ministro di gabinetto, François Loncle, ha sostenuto che non è sufficiente fare semplicemente riferimento alla situazione di Teheran al Consiglio di sicurezza ma che sono necessarie ulteriori azioni per accertarsi che il governo iraniano affronti le conseguenze per aver ripreso le attività nucleari che aveva sospese. 
Le sue osservazioni sono state firmate da Claude Goasguen, membro del Parlamento francese della presidenza Chirac a capo del partito UMP, che ha parlato della necessità di sostenere una azione politica che sia risoluta e creativa, compreso il sostegno alla resistenza iraniana. 
Non c’è alcun dubbio che il regime islamico radicale nell’Iran di oggi sia la minaccia più grande sulla scena globale, ha detto Goasguen.
Frédéric Encel, professore di geopolitica all’Università di Parigi ha detto di essere convinto che le attività e le recenti posizioni che Teheran sta perseguendo rientrano in un programma nucleare a scopo non pacifico. 
Fra i partecipanti al Congresso e a richiedere un cambiamento fondamentale nella politica a Teheran c’era Raymond Tanter, un membro fondatore del comitato di politica iraniana con sede a Washington e un ex membro del personale del Consiglio di sicurezza nazionale degli STATI UNITI. 
Tanter ha detto al congresso a che l’occidente non sarà mai sicuro dalla minaccia dei ayatollah, a meno che  non optino per l’opzione del cambiamento del regime.
Ha descritto un programma per un’azione diplomatica che ha incluso il sostegno all’opposizione iraniana. 
Sid-Ahmed Ghozali, ex primo ministro algerino, si è espresso chiedendo un fronte unito nell’opporsi alla minaccia nucleare di Tehran.

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