I lavoratori della raffineria di gas Fajr Jam in sciopero: continuano le proteste anche nel nuovo anno, 8 aprile 2025
Nonostante un intenso clima di censura, repressione e accesso limitato agli strumenti di comunicazione, i rapporti dall’interno dell’Iran indicano che almeno 244 azioni di protesta hanno avuto luogo in tutto il paese nell’aprile 2025. Queste cifre, diffuse da attivisti e gruppi di monitoraggio, riflettono solo una parte di quella ondata di dissenso molto più ampia e potenzialmente sottovalutata contro le politiche, la corruzione e la repressione del regime.
Gli osservatori avvertono che a causa del duro controllo del regime sulle informazioni, sui limiti di accesso ad Internet e delle intimidazioni nei confronti di giornalisti e partecipanti indipendenti, la reale portata delle proteste è probabilmente molto maggiore, con molti incidenti che rimangono privi di documentazione.
Manifestanti in diversi settori e città
Secondo l’ultima sintesi, le proteste hanno attraversato un ampio spettro della società e dell’economia iraniana, segnalando un crescente malcontento in diversi settori:
I pensionati hanno organizzato 73 proteste in più città, chiedendo pensioni non pagate, prestazioni sanitarie e azioni contro l’aumento del costo della vita. Le proteste si sono estese da Teheran ad Ahvaz, prendendo di mira l’incapacità del regime di attuare politiche eque e accusando organismi legati al governo (come il quartier generale esecutivo della Direttiva Imam e le fondazioni cooperative dell’IRGC) di saccheggiare i fondi pensione.
I lavoratori hanno tenuto 68 proteste per salari non pagati, cattive condizioni di lavoro e licenziamenti di massa. I settori chiave includevano petrolio e gas, acciaio e trasporti, con dimostrazioni di lavoratori a contratto a South Pars, lavoratori della raffineria a Jam e lavoratori municipali a Bushehr.
#IranProtests Spread Across Cities as Regime Faces Nationwide Outcry and Crackdownhttps://t.co/LyxvCMVGoj
— NCRI-FAC (@iran_policy) May 5, 2025
Gli agricoltori hanno protestato almeno 17 volte, in particolare a Isfahan e Sistan e Baluchestan, denunciando la scarsità d’acqua, la distribuzione iniqua dell’acqua e il crollo dell’agricoltura locale. Le manifestazioni hanno bloccato le strade e fatto pressioni sui funzionari locali per l’accesso all’irrigazione e al risarcimento.
Altre azioni di protesta includono:
7 proteste di panettieri a Kermanshah, Shiraz e Qom,per chiedere sussidi e prezzi equi.
4 proteste da parte di camionisti a Yazd e Khuzestan, per bassi salari e problemi di licenza.
Proteste di commercianti e venditori ambulanti a Teheran, Shiraz e Marivan contro le tasse ingiuste e gli affitti alle stelle.
Gli insegnanti hanno protestato a Teheran e Khorramabad per ritardi nei pagamenti e cattiva gestione dei fondi.
A Tabriz, i residenti hanno protestato contro le emissioni tossiche di una raffineria, che danneggia la salute e l’agricoltura. Nel frattempo, i lavoratori del petrolio dell’isola di Lavan hanno protestato contro le condizioni di lavoro.
May 5—Qazvin, northern Iran
Defrauded customers of the state-backed carmaker Reyhan Tak rally in front of the offices of the justice ministry to reiterate their demand for the delivery of their purchases based on the original contract. #IranProtestspic.twitter.com/5WRkt29bjc— People's Mojahedin Organization of Iran (PMOI/MEK) (@Mojahedineng) May 5, 2025
Azioni di protesta oltre le richieste di lavoro
Oltre alle lamentele economiche, aprile ha visto diverse proteste guidate da questioni di giustizia sociale e diritti umani:
Le famiglie dei prigionieri, che si trovano nel braccio della morte, hanno tenuto veglie e manifestazioni fuori dalle prigioni di Teheran, Urmiya, Dezful e Sanandaj, chiedendo la cancellazione delle condanne a morte.
I residenti in Khuzestan e Ilam hanno protestato contro la carenza d’acqua e il degrado ambientale a causa di progetti di dighe e miniere sostenuti dallo stato.
A Qazvin, gli investitori truffati hanno bloccato l’autostrada Qazvin-Karaj per chiedere la restituzione in un caso di frode sulle vendite di auto.
Gli studenti di Teheran hanno protestato contro le politiche degli esami; a Lamerd, gli studenti delle scuole superiori hanno protestato contro le interruzioni di corrente che interrompono le lezioni.
Repressione e repressione silenziosa
Secondo quanto riferito, diverse proteste hanno subito intimidazioni o repressioni violente. A Dezful, un uomo di nome Azim Farkhond è stato ucciso dalle forze di sicurezza mentre protestava contro un’esecuzione, scatenando una grande manifestazione funebre che chiedeva giustizia.
Fonti locali descrivono arresti, molestie e sorveglianza che prendono di mira i leader delle proteste, sollevando timori di un peggioramento delle repressioni, mentre la rabbia pubblica aumenta.
#IranProtests: Retirees of Telecommunications Company and Housing Beneficiaries Rally Across Iranhttps://t.co/k8HidBnJdu
— NCRI-FAC (@iran_policy) April 28, 2025
Una strada tesa e incerta
Gli attivisti avvertono che queste 244 proteste documentate e, probabilmente sottostimate , dimostrano la vera portata dei disordini. “Molte proteste non vengono mai segnalate a causa di blocchi di Internet, arresti e paura di rappresaglie”, ha dichiarato un osservatore in esilio.
La persistenza delle proteste in tutti i settori mostra una profonda insoddisfazione per la gestione da parte del regime delle crisi economiche, politiche e sociali. Gli analisti dicono che l’incapacità della leadership di affrontare le rimostranze sta erodendo la pazienza pubblica, ponendo le basi per ulteriori disordini.
Mentre l’economia iraniana continua a vacillare sotto la corruzione, le sanzioni e la cattiva gestione, e in mezzo al crescente isolamento internazionale, il regime affronta una popolazione sempre più riluttante a soffrire in silenzio, anche se le loro voci sono messe a tacere dalla visione del mondo.