Una foto pubblicata dal notiziario statale Borna, la notte del 6 marzo, in cui si afferma che gli utenti dei social media avevano segnalato un’esplosione in una base militare nella parte orientale di Teheran
Un’esplosione in un sito militare del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) nella parte orientale di Teheran giovedì ha causato la morte di un membro delle forze navali e il ferimento di almeno dieci vigili del fuoco, secondo media statali iraniani. La versione ufficiale del regime afferma che l’esplosione è stata innescata da un incendio all’interno di un container, ma i dettagli chiave, tra cui la posizione esatta e la causa dell’esplosione, rimangono sospettosamente non divulgati.
Il portavoce dei vigili del fuoco di Teheran, Jalal Maleki, ha dichiarato che l’incendio è scoppiato intorno alle 13:30 ora locale. Mentre i vigili del fuoco tentavano di contenere l’incendio, si è verificata un’improvvisa esplosione, presumibilmente dovuta al calore intrappolato e ai fumi combustibili. Mentre i media statali inizialmente hanno riferito che tutto il personale ferito era composto da vigili del fuoco, fonti ufficiali hanno poi modificato la narrazione, riconoscendo vagamente il coinvolgimento di un membro dello staff navale dell’IRGC, identificato come Mostafa Abdollahi, che secondo quanto riferito è morto “durante una missione”.
#Iran News in Brief
On Tuesday evening, two people were killed and several more injured following an #explosion that took place at the Hasheminejad compound of the Iranian regime’s #IRGC in Damghan City, Semnan province.https://t.co/d5NxSFRfE5 pic.twitter.com/gVaHrBteHD— NCRI-FAC (@iran_policy) May 2, 2023
In particolare, l’IRGC si è rifiutato di rivelare il sito preciso dell’esplosione, uno schema coerente con precedenti incidenti nelle strutture militari iraniane. La parte orientale di Teheran ospita numerose basi e centri di comando dell’IRGC, dove le esplosioni passate sono state collegate ad attività militari segrete e sospetti sabotaggi stranieri.
Mentre il regime presenta il fatto come un semplice incidente sul posto di lavoro, i precedenti dell’Iran di nascondere le violazioni della sicurezza sollevano dubbi. Nel 2010, l’IRGC ha minimizzato un’esplosione in una base missilistica a Khorramabad che ha ucciso 18 membri del personale, dovendo ammettere in seguito la portata dell’evento.
Il 12 novembre 2011, una massiccia esplosione in una base missilistica dell’IRGC vicino a Malard, a ovest di Teheran, ha ucciso il maggiore generale Hassan Tehrani Moghaddam, il comandante missilistico di grado più alto del regime. Moghaddam, addestrato in Cina e Corea del Nord, stava supervisionando il trasferimento dei missili quando si è verificata l’esplosione, che – in un momento di accresciuto controllo internazionale sui programmi missilistici e nucleari dell’Iran – ha inferto un duro colpo alle capacità militari del regime clericale. L’IRGC ha attribuito l’accaduto a un incidente.
La continua soppressione di dettagli critici da parte del regime clericale alimenta le speculazioni su cosa sia realmente accaduto nel sito dell’IRGC. Dati i precedenti di offuscamento, non è ancora chiaro se questa esplosione sia stata un incidente interno o un altro attacco segreto che ha esposto le vulnerabilità militari del regime.