Negli ultimi anni, l’inquinamento atmosferico in Iran ha raggiunto livelli allarmanti, rappresentando una minaccia significativa per la salute dei suoi cittadini. Questo problema è diventato così grave che le scuole sono costrette a chiudere quasi un giorno alla settimana a causa dell’aria inquinata. Il dipartimento meteorologico dichiara costantemente l’aria di Teheran come tra le più inquinate al mondo, anche durante l’inverno, che tradizionalmente dovrebbe avere aria più pulita rispetto alle altre stagioni. L’inquinamento atmosferico è diventato la terza causa di morte in Iran.
L’indice di qualità dell’aria (AQI), che classifica la qualità dell’aria in cinque livelli, funge da misura cruciale. Da 0 a 500, le divisioni includono: 0-50 (buono), 51-100 (moderato), 101-150 (malsano per i gruppi sensibili), 151-200 (malsano per tutti), 201-300 (molto malsano) e 301-500 (Pericoloso). L’analisi dell’AQI di Teheran negli ultimi dieci anni rivela che solo 150 giorni hanno avuto una qualità dell’aria “buona”, con una media di 15 giorni all’anno. L’anno scorso, ci sono stati solo tre giorni con una qualità dell’aria “buona”. Attualmente, le scuole a Teheran e in altre città spesso chiudono a causa dell’inquinamento atmosferico, spingendo le autorità meteorologiche a consigliare ai gruppi sensibili di rimanere in casa.
The air pollution in #Iran is the direct result of the regime’s wrong policies, and the mullahs are using it to silently kill #Iranians and make more money#HumanRights #WeStand4FreeIranhttps://t.co/S0MDxYGyIQ pic.twitter.com/QG5b0dRO3c
— NCRI-FAC (@iran_policy) January 6, 2021
La qualità dell’aria è misurata da due categorie di particelle: PM2, 5 (particelle con un diametro inferiore a 2,5 micrometri) e PM10 (particelle con un diametro tra 2,5 e 10 micrometri). Le particelle di PM2, 5, provenienti principalmente dalla combustione di combustibili fossili da parte di veicoli obsoleti, contribuiscono in modo significativo all’inquinamento di Teheran. L’uso di benzina e diesel scadenti, contenenti alti livelli di piombo, aggrava ulteriormente il problema.
Un documento riservato del Ministero del Petrolio del regime rivela che, per affrontare la carenza giornaliera di benzina, il paese incorpora oltre quattro milioni di litri di materiali ottenuti da impianti petrolchimici nella benzina raffinata prodotta nelle sue raffinerie. Inoltre, una sostanza pericolosa e cancerogena nota come” MTBE ” (metilbutil etere terziario) viene miscelata in benzina subpar in quantità superiori a due milioni di litri al giorno per migliorare la sua combustibilità. Queste pratiche sono fattori significativi che contribuiscono al rischio di malattie gravi. In particolare, i talebani hanno recentemente rifiutato più di 70 esportazioni di petroliere iraniane citando preoccupazioni relative a queste pratiche e hanno impedito il loro ingresso in Afghanistan.
La situazione in Iran per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico è profondamente preoccupante, principalmente a causa dell’uso di carburante Mazut nelle centrali elettriche e in varie strutture, nonché dell’incenerimento di rifiuti, in particolare materiali a base di petrolio come plastica e gomma. Queste pratiche contribuiscono in modo significativo alla produzione di particolato PM2.5 nocivo. Inoltre, le particelle di PM10, derivanti dalla polvere e dalla combustione del legno e della vegetazione, esacerbano il problema, specialmente nelle città.
Il Ministero della Salute riporta oltre 26.000 morti attribuite all’inquinamento atmosferico nell’ultimo anno, con Teheran che da sola rappresenta oltre 6.000 di questi decessi. Queste morti si traducono in una stima di costs 11 miliardi di costi economici, tra cui il reddito perso, le spese sanitarie e altri fattori correlati. Nonostante il notevole impatto negativo, il governo, che non è eletto dal popolo ma nominato dal Leader Supremo, dà priorità alle politiche dettate da quest’ultimo rispetto alle preoccupazioni per la salute pubblica.
È interessante notare che la ricerca indica che i benefici della riduzione dell’inquinamento atmosferico superano di gran lunga i costi. Tuttavia, l’attuale leadership, spesso composta da individui associati ad attività criminali, sembra indifferente a questi risultati. La costituzione del regime condanna le azioni che minacciano la salute pubblica, incluso l’inquinamento ambientale, ma entità come le Guardie Rivoluzionarie contribuiscono in modo significativo a tale inquinamento senza responsabilità.
Inoltre, nonostante l’Iran possieda abbondanti riserve di gas naturale, il combustibile Mazut continua ad essere utilizzato nelle centrali elettriche. Il surplus Mazut grava sulle raffinerie, in quanto non c’è domanda globale, ed è utilizzato in Iran a causa della sua accessibilità economica. L’affermazione del regime secondo cui il carburante a basso costo porta ad un aumento del consumo è una tattica per giustificare l’aumento dei prezzi della benzina e del diesel mentre devia la colpa sul pubblico.
La realtà innegabile è che quando il governo è la fonte primaria di inquinamento atmosferico e ambientale, e i privilegiati possono permettersi di risiedere nelle aree più sane del paese, c’è poco incentivo ad affrontare o alleviare il problema, con conseguente degrado in corso ogni anno. Di conseguenza, se gli iraniani aspirano a respirare aria pulita, devono eliminare la fonte primaria di inquinamento.
#Iran: Cancer-Causing Pollution in Kazzaz; A Village That “All Doctors Know About”
The heavy “air pollution” in this area, has led to high rates of cancer, infertility, defective embryos, disabled children, skin diseases, and even death. https://t.co/FA7dYwmRjC #FreeIran2018 pic.twitter.com/6O1UXUmnwc— NCRI-FAC (@iran_policy) September 28, 2018