domenica, Aprile 2, 2023
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Iran: Mario Lana,con le dittature è difficile il dialogo

la maggioranza della camera dei deputati ha firmato un appello di solidarietà con la resistenza iraniana

Avv. Mario Lana
ImageCNRI , conferenza stampa 22 marzo Roma – Di solito è sempre una gioia, un piacere ritrovarci insieme per fare un po’ il punto della situazione e vedere quanto tempo ancora dovremo tutti aspettare perché ritorni la democrazia nel vostro paese.

Voi sapete che io seguo queste vicende dal 1959, sono tanti, tanti anni, ho sofferto con voi, sono stato a Teheran con una commissione d’inchiesta, ho visitato la prigione di Evin, ho mantenuto i rapporti con i militanti e li vedo e sono ancora sul posto. Io vorrei fare una serie di precisazioni, e lanciare dei messaggi politici.

L’onorevole Rivolta, in maniera prudente, ha detto che lui non sapeva se vi erano dei motivi più o meno  giustificati per  spiegare l’inserimento  nella lista delle associazioni terroristiche  dei Mojahedin del Popolo. Signori, io in più sedi internazionali ho sostenuto e dimostrato che secondo le regole internazionali, che l’Unione Europea non ha rispettato, quando, ha compiuto la prima volta l’inserimento dell’ OMPI nella lista facendo una grande confusione. Non si possono confondere le vittime con i repressori, negare la qualità di resistenti, perché è un diritto resistere contro un governo oppressore. Appartiene alla storia di tutte le democrazie. Quindi l’inserimento è assurdo,  assolutamente non giustificato neanche sul piano formale e  giuridico.

In una recente conferenza svoltasi a Parigi, in febbraio, molto importante, con una serie di giuristi di tutto il mondo, si è dibattuta l’importanza e le conseguenze della sentenza della Corte di Giustizia  Europea
Io ho ascoltato con molta attenzione e poi ho fatto un’osservazione, risulta agli atti, attenzione, la sentenza non cancella il vostro organismo dalla lista dei terroristi e annulla quella decisione per motivi procedurali. Perché non sono state rispettate le garanzie. Allora, siccome ho sostenuto e lo sostengo ancora e addirittura sono a sostenerlo ancora oggi da qui ,da dove mi auspico parta un appello forte da Roma (nel momento in cui si celebra il cinquantenario dell’Unione Europea e ci sono una serie di manifestazioni e i governanti di tutta Europa), che  ritornando al piano politico, alle decisioni politiche adottate dal consiglio dei ministri dell’Unione Europea, si tenga conto di questa situazione in maniera reale.  Partendo dalla sentenza della Corte, ma aldilà della sentenza, tornando ai fatti, tornando alla realtà, in qualità di resistenti pacifici all’estero, legittimati anche ad operare come partigiani in patria, con le armi. Questo l’ho sostenuto e lo sosterrò sempre perché è legittimo è consacrato dalle regole internazionali.

Allora questo appello, l’importanza di farlo e  di lanciarlo qua da Roma, oggi che ci sono queste manifestazioni, credo che sia fondamentale. Aabbiamo ascoltato diversi parlamentari molti , tanti, la maggioranza della camera dei deputati ha firmato un appello di solidarietà con il vostro movimento. Credo che un conto sono i parlamenti e un conto sono i governi, attenzione però, perché i parlamenti fanno le maggioranze e disfanno i governi. Allora anche qui in Italia se questo inter- gruppo di cui parlava l’onorevole Ciccioli veramente si mobilità, fa un azione massiccia, forte affinché si  influenzi il nostro governo e  se il nostro governo in sede di Unione  Europea
non fa’ ni, non tiene conto delle ragioni economiche, legittime, ma che non devono prevalere sui diritti umani e sulla necessità  di riportare la democrazia nel vostro paese.
Credo che quest’azione dei parlamentari italiani, penso veramente efficace, meriti un salto di qualità. Cioè che si realizzi anche un collegamento permanente forte concreto con tutti i parlamentari di tutta l’Europa perchè a questo punto la forza è molto più grande, chiaramente, per influenzare anche quei governi come la Gran Bretagna che ha preso quella iniziativa che è un osso duro da superare, però anche quello si può fare. Io vorrei aggiungere un’ultima considerazione. Guardate io domani avrò l’onore di presentare , alla sala stampa di Montecitorio un rapporto molto importante, un rapporto annuale del 2006 dell’osservatorio dell’associazioni dei difensori  dei diritti dell’uomo di cui fanno parte “l’organizzazione mondiale contro la tortura” e la “federazione internazionale dell’uomo” di cui l’unione  forense è membro corrispondente per l’Italia.

Ieri sera ho letto il rapporto ed ho visto per esempio la situazione in Iran che dimostra chiaro e tondo, al di la di quei flash che abbiamo visto alla televisione, degli studenti che hanno osato per la prima volta pubblicamente bruciare le foto di Ahmadinejad. Tante volte hanno protestato ma i media li hanno ignorati, ciò  dimostra che  nel paese, al di là della vostra azione, c’è una presenza forte costante di  militanti dei diritti dell’uomo che si oppone e viene arrestata, poi liberata e di nuovo arrestata ma che continua la propria azione Essi non sono solo studenti, sono avvocati,  sono sindacalisti . C’è una repressione dei sindacati che è molto importante, di cui noi valutiamo l’ importanza a livello politico, c’è un’altra repressione gravissima delle organizzazioni delle donne. E’ recente, l’8 marzo del 2006 in occasione della giornata internazionale delle donne,c’ è stata  una grande manifestazione ed è finita in una repressione spietata .
Secondo me , e i governi europei devono tenerne conto, la situazione in Iran è matura per mettere le premesse di un cambiamento. Purtroppo è intervenuta questa situazione drammatica, pericolosa, anche per voi del precipitarsi del conflitto afgano e del ruolo che l’Iran gioca ai confini con l’Afganistan. Ruolo cui i  paesi limitrofi  sono interessati. Credo che  in questo momento  più del ricatto nucleare che poi può essere anche un bluff , valga di più la situazione Afgana e quella conferenza   internazionale di pace di cui si sta discutendo. Sicuramente in  questa conferenza l’Iran giocherà un ruolo, l’Iran è un paese limitrofo, non è in guerra.
E quale Iran? Per quale politica? Con quale retroterra , con quale bagaglio interno di legittimità? Non dico costituzionale , ma  proprio morale, umana, quando questo governo reprime in maniera cosi feroce i propri cittadini?

Questa è la situazione.  Questa è una cosa che mi preoccupa molto.
Quindi quando l’Onorevole Fasolino  parlava  dei valori della trattativa, anch’io ci credo, ma bisogna fare molta attenzione, perché anche a mio avviso e non sono il solo a pensarla cosi, c’è stata una debolezza in quel gruppo dell’Unione Europea che ha dialogato , e dialogo da anni con il regime iraniano, che secondo me quel dialogo, quella trattativa, potevano essere fatti in maniera diversa. Perchè con le dittature è difficile il dialogo,bisogna essere forti nelle posizioni che si sostengono, consapevoli della difesa dei diritti dei cittadini del paese con cui trattiamo. Attenzione a questo, mai dimenticarlo. Allora io, anch’io ho un sogno ogni volta lo ripeto nelle riunioni internazionali con i miei amici e fratelli iraniani  quando torneremo a Teheran in pace e soprattutto sicuri e tranquilli in un paese cambiato e restituito alla normalità democratica. Grazie

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