Le proteste in Iran non si interrompono nonostante la repressione
Relazioni esterne – 20-01-2010
©Belga/EPA
Repressioni violente, detenzioni arbitrarie, continui soprusi del regime contro i cittadini, mancanza di cooperazione sul programma nucleare, effetti avversi delle misure internazionali: la situazione in Iran non smette di destare indignazione e preoccupazione fra i parlamentari, da cui parte un accorato appello a Lady Ashton: "Facciamo qualcosa".
Lady Ashton: "Non possiamo accettare gli abusi"
"L'Iran non è solo violenza e barbarie. C'è una società civile viva, il livello educativo delle donne è elevato, esiste un dibattito pubblico, i giovani sono attivi e vibranti" – evoca l'Iran libero Catherine Ashton nel dibattito in Aula di martedi 19 gennaio.
Ma è una società " sotto minaccia", come si è visto durante le elezioni "che molti ritengono fraudolente" dell'anno scorso. Un regime che non rispetta "le norme e gli standard internazionali sui diritti civili e politici": all'Europa tocca prendere posizione, perché l'uso della violenza contro i manifestanti e gli arresti arbitrari "non sono accettabili".
L'Iran, assicura l'Alto Rappresentante, è "una sfida che pesa molto all'interno del mio portafoglio". E auspica che durante il suo mandato potrà tornare al Parlamento "con migliori notizie sulle relazioni con Tehran".