giovedì, Marzo 28, 2024
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Iran / Italia – Manifestazione: La nuova ondata di violenza in Iran

E sempre in Italia, ieri, a Roma è stata organizzata una manifestazione dall’Associazione dei Rifugiati Politici e dall’Associazione degli Studenti Iraniani residenti in Italia per protestare contro il crescente numero di esecuzioni pubbliche nella Repubblica Islamica.

ImageProletari di tutto il mondo uniti. Contro Teheran

L’opinione.it, 10 agosto – L’opinione pubblica internazionale inizia a mobilitarsi contro la continua violazione dei diritti umani in Iran. L’8 agosto la Conferenza Internazionale delle Organizzazioni sindacali ha invitato i sindacati di tutto il mondo a protestare contro l’incarcerazione arbitraria dei sindacalisti indipendenti iraniani Mansour Osanlou e Mohammad Salehi. I due attivisti sono attualmente rinchiusi nel carcere di massima sicurezza di Evin con l’accusa di “attentato alla sicurezza nazionale”.

 “La nostra sola richiesta al governo iraniano è di considerare i lavoratori non come schiavi, ma come esseri umani” aveva dichiarato Osanlou a Londra prima di essere arrestato. La sua “colpa” è quella di aver fondato un sindacato indipendente degli autotrasportatori nel 2005. Mahmoud Salehi, invece, è stato arrestato per aver organizzato una manifestazione non autorizzata per il primo maggio a Sanandaj. Ieri i sindacati indipendenti iraniani, nonostante i divieti, hanno organizzato manifestazioni di solidarietà a Teheran e in diverse città iraniane per chiedere la liberazione dei due sindacalisti.

In Italia ha aderito alla protesta Luigi Angeletti (Uil), che ha chiesto la loro scarcerazione con una lettera indirizzata al presidente Ahmadinejad. E sempre in Italia, ieri, a Roma è stata organizzata una manifestazione dall’Associazione dei Rifugiati Politici e dall’Associazione degli Studenti Iraniani residenti in Italia per protestare contro il crescente numero di esecuzioni pubbliche nella Repubblica Islamica. Gli organizzatori hanno spiegato che: “La nuova ondata di violenza in Iran ha un duplice fine: terrorizzare ulteriormente la popolazione interna e allo stesso tempo mandare un messaggio chiaro alla comunità internazionale per tenersi lontano per quanto riguarda il progetto atomico iraniano”. Concludendo che: “Esprimersi oggi contro la violenza e il terrore in Iran è un buon investimento sulla sicurezza di domani”. Oggi, inoltre, le organizzazioni degli esuli iraniani protesteranno a Bruxelles. In un rapporto presentato dall’Unione dei Rifugiati Iraniani in Belgio, si leggono in sintesi le cifre della repressione: 150.000 arresti, 40 esecuzioni in pubblico e 900 carcerazioni nel solo mese di luglio.

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