CNRI – Molti familiari dei prigionieri giustiziati nel massacro del 1988, hanno inviato una lettera ad Ahmed Shaheed (Inviato Speciale sulla Situazione dei Diritti Umani in Iran), chiedendogli di occuparsi di questo orribile massacro commesso dal regime nel 1988 e di perseguire il regime iraniano per questo crimine.
Di seguito il testo della loro lettera.
Egregio Dr. Ahmed Shaheed,
finora ognuno di noi le aveva inviato molte lettere chiedendole ogni volta di intervenire per rivelare e chiedere alla comunità internazionale di perseguire i responsabili di questo orribile crimine, il massacro del 1988.
E’ bene precisare che questa non è solo una nostra richiesta, ma la richiesta di tutte le madri, i padri e i familiari dei prigionieri giustiziati in tutto l’Iran. Come le abbiamo già detto in precedenza, non tutti avrebbero la possibilità di scriverle una lettera dato che molti abitano in villaggi e in zone remote dell’Iran.
Vorremmo portare alla sua conoscenza un caso legato a uno dei più famigerati agenti del regime, di nome Mohammad Ali Kazemi Jorakani. Questo assassino è uno di quelli che è stato licenziato da un carcere e poi è stato impiegato da gruppi repressivi in borghese che commettono segretamente atti disumani contro i giovani. Attualmente è al servizio del regime ad Isfahan ed ha confessato di aver catturato e ucciso un membro dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo (MKO) sulla strada che porta all’aeroporto.
Dr. Shaheed,
ora che questo agente ha confessato questo atto repressivo e disumano, non è chiaro quanti atti simili abbia potuto commettere, solo per essere trasferito dal suo luogo di lavoro in modo da non essere visto dalla popolazione locale e continuare ad uccidere i figli del popolo in una nuova località.
Come i responsabili del massacro del 1988, come “Pour Mohammadi”, l’attuale ministro della giustizia, che ha confessato i suoi atti criminali e che ha commesso persino altre orribili esecuzioni di massa il mese scorso, questa gente continuerà a reprimere e a violare i diritti umani persino più liberamente se questo massacro resterà impunito.
Noi, i familiari dei prigionieri massacrati nella provincia del Khuzestan siamo così addolorati e le nostre famiglie vengono anche minacciate da questi boia.
Ancora una volta le chiediamo di utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per contribuire a processare tutti i responsabili di questo orrendo crimine commesso nelle carceri iraniane. Purtroppo questi individui sono ancora al potere, mentre la comunità internazionale resta in silenzio.
Noi speriamo che quel giorno arriverà.
Rispettosamente,
Le famiglie dei prigionieri massacrati nella provincia del Khuzestan
8 Settembre 2016
I fatti:
• Oltre 30.000 prigionieri politici furono massacrati in Iran nell’estate del1988.
• Il massacro venne compiuto a seguito di una fatwa di Khomeini.
• La stragrande maggioranza delle vittime erano attivisti dell’opposizione PMOI (MEK).
• Un Comitato della Morte approvò tutte le condanne a morte.
• Mostafa Pour-Mohammadi, un membro del Comitato della Morte, è oggi ministro della giustizia di Hassan Rouhani.
• Gli autori del massacro del 1988 non sono mai stati assicurati alla giustizia.
• Il 9 Agosto 2016, è stata pubblicata per la prima volta una registrazione audio nella quale si sente l’ex-erede di Khomeini ammettere che il massacro è avvenuto e che era stato ordinato ai più alti livelli.