giovedì, Marzo 28, 2024
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IRAN: Due prigionieri impiccati a Karaj

CNRI – Il regime fondamentalista iraniano ha impiccato due prigionieri nel famigerato carcere di Karaj, a nord-ovest di Tehran.

I due prigionieri sono stati impiccati all’alba di mercoledì nel carcere di Gohardasht (Rajai-Shahr).

Uno dei due non è stato identificato, mentre l’altro si ritiene sia Reza Cheshm-Nour. 

Moltissimi prigionieri detenuti nel braccio della morte di questo carcere, restano ad imminente rischio di esecuzione.

Queste ultime impiccagioni hanno portato ad almeno 72 il numero delle persone giustiziate in Iran dal 10 Aprile. Tre erano donne e si ritiene ci fosse anche un minorenne.

Il regime fondamentalista iraniano lunedì ha amputato le dita della mano di un trentenne nella città di Mashhad, Iran nord-orientale. Questa è l’ultima di una serie di condanne draconiane emesse ed eseguite nelle ultime settimane.

Il quotidiano di stato Khorasan ha identificato la vittima con le sue iniziali M. T., aggiungendo che ha 39 anni. Questo prigioniero è stato accusato di furto e sta anche scontando una condanna a 3 anni di carcere.

Il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI) in un comunicato del 13 Aprile ha detto che la crescita del trend delle esecuzioni “volto ad intensificare il clima di terrore, per impedire l’espandersi delle proteste delle varie classi sociali, specialmente in un periodo di visite di alti rappresentanti europei, dimostra che le pretese di moderazione non sono altro che un’illusione per questo regime medievale”.

Amnesty International nel suo rapporto annuale sulla Pena di Morte, pubblicato il 6 Aprile e relativo al 2015 ha scritto : “L’Iran ha messo a morte almeno 977 persone nel 2015, rispetto alle almeno 743 dell’anno precedente”.

“L’Iran da solo è responsabile dell’82% di tutte le esecuzioni registrate in Medio Oriente e Nord Africa”, ha detto questa organizzazione per i diritti umani.

Ci sono state oltre 2300 esecuzioni durante la presidenza di Hassan Rouhani. L’Inviato Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Iran, a Marzo ha annunciato che il numero delle esecuzioni avvenute in Iran nel 2015 è stato più alto che in qualunque altro periodo degli ultimi 25 anni. Rouhani ha esplicitamente avallato le esecuzioni come esempi dei “comandamenti di Dio” e di “leggi del parlamento che appartengono al popolo”.

 

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