Mercoledì 8 Gennaio, il prigioniero politico Ali Moezi è stato nuovamente convocato a partecipare ad un processo-farsa. Moezi si è rifiutato di indossare l’uniforme da prigioniero come sempre. Le guardie gli hanno messo questi vestiti a forza e lo hanno trascinato in tribunale con le mani e i piedi in catene.
In aula, Ali Moezi ha protestato contro le misure repressive delle guardie, si è tolto di dosso gli abiti della prigione e si è rifiutato di accettare l’avvocato nominato dalla magistratura del regime. Ha detto agli aguzzini a capo della corte che non riconosceva questo processo-farsa. Così questa cosiddetta corte è stata sciolta. Secondo la sentenza della magistratura del regime, la sua condanna sarebbe finita due anni fa, ma il regime continua a tenerlo in carcere e sotto tortura con continui pretesti.
Oltre che di cancro, Moezi soffre di diverse altre malattie, causate dai molti anni di prigionia e di torture, ma gli sono sempre state negate le cure mediche essenziali.
Anche la salute del prigioniero politico Majid Assadi, detenuto nella sala 10 della sezione 4 del carcere di Gohardasht, è in grave pericolo. Assadi soffre di dolori insopportabili dovuti ad un tumore allo stomaco e, nonostante abbia perso anche moltissimo peso, viene privato di ogni cura medica.
La Resistenza Iraniana chiede a tutte le autorità e organizzazioni internazionali per i diritti umani, in particolare all’Alto Commissario per i Diritti Umani e agli inviati sulla situazione dei diritti umani in Iran e sugli arresti arbitrari, di condannare l’uso della tortura sui prigionieri, in particolare sui prigionieri politici in Iran.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
13 Gennaio 2018