La Resistenza Iraniana condanna con fermezza la sentenza di morte emessa per il Dr. Ahmad Reza Djalali e chiede a tutti i difensori internazionali dei diritti umani di intervenire immediatamente ed efficacemente per far revocare questa crudele condanna.
DJalali, cittadino svedese, è stato arrestato il 24 Aprile 2016 e condannato a morte dai tribunali del regime iraniano a Settembre 2017. Solo pochi giorni dopo, la Corte Suprema di mullah ha confermato il verdetto.
In tutto questo periodo, Djalali è stato privato di un giusto processo, persino secondo le leggi per i diritti umani del regime dei mullah, nonché del diritto di appello.
La condanna verbale di questo giudizio criminale, da parte dell’Unione Europea e degli stati membri, non è assolutamente sufficiente. L’inazione della comunità internazionale, soprattutto dei paesi occidentali, di fronte alle esecuzioni di massa e alle brutali e sistematiche violazioni dei diritti umani in Iran, ha incoraggiato il fascismo religioso al potere ad emettere e ad applicare queste norme medievali.
La pubblicazione e la trasmissione della confessione estorta a Djalali da parte della televisione di stato, il fatto che la sua famiglia abbia ribadito che ha confessato sotto pressione e che sia stato nascosto il contenuto della confessione, indica che lo scopo di tutto questo è quello di ricattare i paesi europei e di creare un’atmosfera di terrore in Iran.
Comitato Affari Esteri del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
26 Dicembre 2017