CNRI – In un’intervista all’agenzia di stampa governativa ILNA, il 21 Agosto Rouhullah Hazratpoor, membro della Commissione Giustizia e Legalità del parlamento iraniano, ha detto: “Al momento ci sono 4500 persone condannate a morte”.
Ed ha aggiunto che il flusso costante di arresti non funziona come deterrente per il crimine. Ha affermato che l’aumento della disoccupazione ed altri fattori sociali negativi stanno creando un sistema carcerario a porte girevoli e che deve essere trovata una soluzione.
Hazratpoor ha detto: “Proprio ora siamo all’interno di un circolo vizioso del crimine: un criminale viene arrestato, a volte viene liberato e commette di nuovo un crimine. La verità è che i crimini reiterati sono il risultato della disoccupazione”.
Secondo Amnesty International, l’Iran è primo nel mondo per numero di esecuzioni pro-capite ed ha giustiziato quasi 1000 persone nel 2015.