Il numero dei giustiziati dall’inizio di Settembre è arrivato a 75.
Il regime iraniano ha impiccato almeno 27 prigionieri in tre giorni, dal 27 al 29 Settembre 2016, nelle carceri di Gohardasht, Orumiyeh, Minab e Khorrambad.
Tra gli otto prigionieri impiccati ad Orumiyeh, c’era una donna di nome Molouk Noori. Gli altri sette prigionieri erano curdi di Orumiyeh.
Sette prigionieri sono stati impiccati nel carcere centrale di Minab (nella provincia meridionale di Hormuzgan). Avevano tra i 25 e i 30 anni e quattro di loro erano baluci.
Con un altra misura criminale, undici prigionieri sono stati impiccati nel carcere di Gohardasht (a nord-ovest di Teheran). Due erano stati improvvisamente trasferiti durante la notte a Gohardasht dal carcere di Khorin a Varamin.
Il numero dei giustiziati dall’inizio di Settembre è arrivato così a 75.
Le famiglie dei prigionieri giustiziati ad Orumiyeh hanno inscenato una protesta fuori dal carcere di Darya, che è sfociata in uno scontro armato con le unità speciali delle forze di sicurezza.
La Resistenza Iraniana sottolinea il fatto che il regime teocratico dipende da queste selvagge esecuzioni per poter continuare la sua repressione sulla popolazione. Il CNRI chiede al popolo dell’Iran, ed in particolare ai giovani, di protestare contro queste condanne criminali e di esprimere solidarietà alle famiglie delle vittime di esecuzioni.
La Resistenza Iraniana sollecita le Nazioni Unite e gli stati membri dell’UE a porre fine al loro atteggiamento passivo nei confronti dell’aumento delle esecuzioni in Iran ed a rendere le loro relazioni con il regime teocratico, subordinate alla fine delle esecuzioni.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
29 Settembre 2016