WASHINGTON, 20 maggio 2011 /PRNewswire-USNewswire
“Il nostro stesso Dipartimento di Stato [è parzialmente responsabile] del trattamento inumano dei membri del MEK [a Camp Ashraf] perché, nonostante numerose raccomandazioni ricevute da personalità americane perché cancellasse il MEK dalla lista delle organizzazioni terroristiche straniere, continua a procedere lentamente sulla questione. Mantenendo il MEK sulla lista, infatti, indeboliamo il sostegno della più vitale organizzazione che potrebbe portare un cambiamento interno all’Iran”, ha enfatizzato il generale Shelton.
Il segretario Ridge ha detto: “Se vogliamo sostenere […] i movimenti per la libertà nel mondo, dobbiamo includere in tale visione le forze pro-democratiche in Iran – il MEK – e Camp Ashraf. Leader politici, militari, delle agenzie di sicurezza e diplomatici in questo Paese, repubblicani e democratici, liberali e conservatori, si sono uniti nel sostegno pubblico al MEK e hanno chiesto all’Amministrazione di cancellarlo dalla lista. Il silenzio di fronte alla brutale ritorsione contro i dissidenti iraniani a Camp Ashraf nel 2009 e nel 2011 è certamente inadeguato e si potrebbe definire ipocrita, dato il sostegno pubblico da parte dell’Amministrazione per i dissidenti, la resistenza e i dimostranti in Tunisia, Libia, Egitto e Siria”.
Il governatore Dean ha detto: “Il MEK dev’essere rimosso dalla lista subito. Non c’è alcuna prova contro di esso … La Corte distrettuale del District of Columbia ha stabilito che non c’era stato un equo processo e che non c’era alcuna prova. Il nostro Dipartimento di Stato deve rispettare le leggi degli Stati Uniti d’America e rimuoverli dalla lista. Questa è una lotta per l’anima stessa dell’America”. “Due alti funzionari del Dipartimento di Stato hanno detto… che la rimozione dalla lista non aiuterebbe Ashraf e che gli USA sperano di trasferirli in un’altra località irachena. Cosa si fumano al Dipartimento di Stato? Per l’amor di Dio… se accade qualcosa di grave ad uno dei residenti di Ashraf, questi cosiddetti ‘alti funzionari’ dovrebbero dimettersi immediatamente… questo piano di trasferimento è un disastro…Noi abbiamo l’obbligo come esseri umani e come americani di assicurare che non si realizzi…Possiamo tirar fuori quelle persone adesso.”
L’ambasciatore Dailey ha affermato: “Un attento, prudente e ponderato sostegno all’opposizione organizzata, efficace e sempre presente in Iran, il MEK, è essenziale. Camp Ashraf è stato attaccato due volte, mentre i residenti non avevano armi. Hanno bloccato loro le braccia: 10 uccisi la prima volta; 35 la seconda. Chiaramente, questo mostra che i residenti di Ashraf non hanno né intenzione né capacità di condurre attività terroristiche. Attualmente, diplomatici degli Stati Uniti stanno raccomandando un trasferimento interno dei residenti del MEK e di Camp Ashraf. Questo permetterà all’Iraq di continuare le angherie contro i residenti anche fino alla loro completa eliminazione. Questo è totalmente inaccettabile e non dovrebbe essere parte della politica estera degli Stati Uniti”.
“La ragione per cui il MEK è ancora iscritto nella lista come ‘organizzazione terroristica’ è che la nostra politica in passato è stata di condiscendenza – ‘appeasement’. Il MEK è la maggiore minaccia per i mullah iraniani. Se i mullah producono ed esportano sistematica destabilizzazione, sistematico sostegno per la promozione del terrorismo e del fondamentalismo e le armi per quella guerra, gli IED [ordigni esplossivi improvvisati], noi vogliamo essere dalla parte di coloro che vogliono fermarli”, ha detto Patrick Kennedy.
Avendo prestato servizio ad Ashraf, il colonnello Morsch ha detto: “Fermiamo l’assedio di Ashraf. Permettiamo a medici e infermieri di accedervi. Chiediamo all’UNAMI [Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Iraq] di andare lì e proteggere la gente di Ashraf. Cancelliamo dalla lista il MEK. Essi sono parte di quel risveglio di primavera, ma hanno iniziato molte, molte primavere fa. E ora il resto del mondo sta capendo”.
FONTE: Iranian-American Society of Texas