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Il Dipartimento di Stato americano posizionato sul lato sbagliato della storia

Il WIP – In Asefeh Immami 15 settembre 2011

Segretario Hillary Clinton,
 Chi deve essere ritenuto responsabile per la morte di mio fratello che è stato ucciso dalle forze irachene quando hanno fatto irruzione ad Ashraf nel luglio 2009?
Si rende conto che noi, a Campo Ashraf, stiamo pagando il prezzo per il “gesto di buona volontà” del Dipartimento di Stato reso ai mullah etichettando come terroristico il MEK (Mojahedin del popolo iraniano)? Stiamo pagando il prezzo con i nostri corpi e le nostre anime, con il cuore trafitto ed i corpi intrisi di sangue dei nostri cari!
Può immaginare come il mio cuore sia
 stato segnato davanti al cadavere del mio amato fratello e di 46 altri amici a Campo Ashraf?
Tutti avevano fiducia nel governo degli Stati Uniti e avevano abbandonato le armi, come parte di uno sforzo per “rassicurare”  l’Iraq;  quindi sono stati resi inermi di fronte al regime iraniano e ai suoi mercenari in Iraq,  sperando che in cambio gli Stati Uniti restassero impegnati a proteggerli.
 
Invece il mio cuore è stato segnato: è una cicatrice profonda, così profonda e dolorosa quanto gli insegnamenti della storia che si rinnovano se la giustizia vacilla più volte per magri vantaggi politici. Qual è il crimine della resistenza del popolo iraniano e dei residenti di Ashraf, faro della speranza per una nazione che anela alla libertà?
Non è il semplice fatto che essi hanno persistito nella loro lotta per la libertà e per aver sacrificato tutto?
 
Da quando la responsabilità della nostra sicurezza è stata consegnata dal governo degli Stati Uniti nel 2009, noi, i 3.400 dissidenti iraniani, tra cui 1000 donne, residenti a Campo Ashraf in Iraq,  siamo sempre stati oggetto di atti di aggressione, di incessante tortura psicologica, di  un assedio totale e disumano, di violenza e omicidi per mano del governo iracheno. Le forze irachene hanno ferito più di un terzo dei residenti. Ferite che devono ancora guarire, visti gli ostacoli posti dal Comitato iracheno per la repressione di Ashraf nel negare l’accesso ai residenti ad un trattamento medico adeguato. Io stesso, sono stato ferito due volte nel corso di queste ostilità. Dal 2009, nel corso di due attacchi mortali perpetrati dal  premier iracheno Nouri Al Maliki per volere del regime iraniano, abbiamo perso 47 dei nostri più cari amici. Hanno giustificato i loro crimini contro i residenti di Ashraf, dicendo: “Siete sulla lista delle organizzazioni terroristiche degli Stati Uniti!”
Questa denominazione, priva di qualsiasi valore legale, ed è  un tradimento del popolo iraniano e del suo legittimo movimento di resistenza che sta lottando per la libertà e la democrazia. Serve solo al regime iraniano, principale sponsor del terrorismo, e ad accondiscendere ai desideri dei mullah.
Quasi un anno è passato da quando la Corte distrettuale d’appello di Washington ha ordinato al Dipartimento di Stato di rivalutare la sua decisione di tenere nella lista il MEK. Purtroppo, poiché ci sono elementi all’interno del Dipartimento di Stato che si sono posizionati sul lato sbagliato della storia, non è cambiato nulla nell’inutile politica di compiacimento  dei mullah. Nel frattempo, il popolo iraniano e la sua resistenza continuano a pagare il prezzo con loro sangue, ogni giorno.
 
L’amaro frutto di mantenere il MEK sulla lista è il consolidamento della permanenza al potere dei mullah; un regalo al regime iraniano, all’Iraq e a chiunque altro cospira con questi affinché un giorno i residenti di Ashraf vengano annientati.
Nell’esprimere la mia più profonda insoddisfazione per questa denominazione ingiusta, chiedo al Segretario Clinton di rimuovere immediatamente il MEK dalla lista. La lista è il posto giusto per il regime terrorista al potere in Iran non per la resistenza iraniana. Il depennamento del MEK dalla lista, inoltre, garantisce la sicurezza e l’incolumità dei residenti di Campo Ashraf e invia un messaggio di solidarietà al popolo iraniano: il Dipartimento di Stato americano, come nei paesi interessati dalla “primavera araba”, li sostiene nella loro lotta per la democrazia e la libertà.
Il depennamento del MEK è stato ritardato abbastanza a lungo e  mantenerlo nella lista non è più accettabile. Ogni secondo e ogni giorno che passa, e che rimaniamo nella lista, subiamo la perdita di un’altra cara vita umana.
Gli Stati Uniti avevano un accordo con ogni singolo residente di Ashraf, tra cui mio fratello Hanif,  e per questo sono specificamente preposti alla tutela della loro vita; una responsabilità a cui hanno, purtroppo,voltato le spalle quando era più necessario, quando i residenti erano attaccati e stavano sotto la raffica dei colpi di pistola e delle  esplosioni di granate e quando erano schiacciati dai Humvee e dai blindati. Invece di proteggerli, l’America stava pigramente con le mani in mano a guardare come il sangue di gente innocente è stato versato a Camp Ashraf. Il governo degli Stati Uniti sarà ritenuto responsabile per qualsiasi prevedibile atrocità che si verifichi ad Ashraf

 

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