sabato, Luglio 27, 2024
HomeNotizieResistenza IranianaGli sporchi trucchi del regime iraniano in Iraq

Gli sporchi trucchi del regime iraniano in Iraq

Nel tentativo di esautorare il governo di Haider al-Abadi, il regime iraniano, con l’aiuto dei gruppi della milizia sciita e dell’ex-PM Nouri al-Maliki, sta impedendo la risoluzione della crisi in Iraq.

Bruxelles, European Iraqi Freedom Association (EIFA) – Dopo quasi un anno dalle prime speranze di risolvere la crisi in Iraq attraverso una reale riconciliazione nazionale e la creazione di un governo inclusivo che possa sconfiggere la crisi interna, non solo non è stata intrapresa nessuna azione per invertire questa tendenza, ma la situazione in Iraq è peggiorata. I cittadini iracheni, che hanno subito decenni di violenza ed oppressione, stanno ora assistendo alla distruzione del loro paese.

Secondo fonti ufficiali, nessun accordo politico sul quale il governo di Abadi si è formato, è stato realizzato, compresa la legge sull’amnistia che doveva applicarsi alle persone ingiustamente arrestate da Maliki e costrette, sotto tortura, a confessare atti di terrorismo. Nella bozza della nuova legge, tutte le persone che dovevano beneficiare di questa amnistia ne sono ora state escluse. In realtà la nuova legge “Valutazione e Giustizia” non prevede nessun passo verso la riconciliazione nazionale e nella nuova legge “Guardia Nazionale”, le richieste delle province sunnite represse da Maliki non sono state affrontate.

Tutte le prove, tra cui le fazioni politiche dell’opposizione e numerosi articoli della stampa, indicano che l’Iran attraverso il suo protetto al-Maliki e le milizie a lui affiliate, sta cercando di esautorare il governo di al-Abadi minacciando i suoi sforzi tesi alla riconciliazione nazionale e all’unità.

Bloccando ogni tentativo del governo di Abadi, hanno realmente contribuito alla crescita e all’espansione dell’ISIS ed hanno aumentato le divisioni tra gli iracheni. Questa fazione sciita a guida iraniana ha impedito di armare e addestrare gli abitanti sunniti nelle zone a prevalenza sunnita attorno a Baghdad e nelle altre province sunnite, in pratica impedendo loro di proteggersi dall’ISIS. E infatti si ripetono le atrocità quotidiane delle milizie sciite nelle regioni sunnite, come le decapitazioni, bruciare vive le persone e sparare missili alla cieca nelle zone abitate. Queste atrocità stanno portando i sunniti iracheni ad appoggiare l’ISIS preferendolo alle brutali milizie sciite.

Inoltre alcuni organismi governativi, come il dipartimento per la propaganda, la banca centrale e molte altre importanti istituzioni, si trovano sotto il diretto controllo di Maliki e delle Milizie per la Mobilitazione Popolare comandate da Hadi Amery, Jamal Mohammad Jafar (Abu Mehdi Mohandes) e Falleh Fayaz, tutti noti agenti del regime iraniano.

Le notizie della stampa indicano che la caduta di Ramadi è stata dovuta alla complicità tra i comandanti militari vicini a Maliki che stavano cercando di danneggiare al-Abadi.

Attualmente milioni di iracheni sono stati sfollati e devono affrontare quotidianamente la fame e il pericolo. Inoltre centinaia di iracheni vengono uccisi e feriti ogni giorno nei massacri e negli attentati terroristici, mentre non ci sono speranze in vista per una fine di questa crisi.

Tutti sanno che la soluzione per il futuro dell’Iraq deve essere politica. Se non si impedisce l’interferenza del regime iraniano in Iraq, nulla si potrà risolvere. Sfortunatamente, a causa della mancanza di decisione e della continua politica di accondiscendenza degli Stati Uniti nei confronti dell’Iran, ai mullah di Tehran è stata data mano libera in Iraq. Il risultato di questa politica è stato l’aumento dell’insicurezza e della distruzione e l’incapacità di combattere efficacemente l’ISIS.

Noi crediamo che i governi occidentali, in particolare gli Stati Uniti, debbano opporsi agli sforzi del regime iraniano che, insieme alle bande di Maliki e ai gruppi della milizia, sta andando contro il governo di Haider al-Abadi. E’ chiaro che per risolvere la crisi irachena dobbiamo cacciare il regime iraniano, il suo burattino Maliki e le milizie sciite dall’Iraq.

Qualunque collaborazione con il regime iraniano da parte degli Stati Uniti e dell’Occidente in Iraq, con il pretesto di combattere l’ISIS, o di risolvere i colloqui sul nucleare, porterà solo ad un aggravarsi della crisi e diffonderà la guerra settaria e il terrorismo. Contribuirà infine ad accrescere l’influenza delle milizie iraniane in Iraq che si sono ora rivelate essere peggiori dell’ISIS.

STRUAN STEVENSON

Struan Stevenson è stato un MPE conservatore in rappresentanza della Scozia al Parlamento Europeo dal 1999 fino al suo ritiro nel 2014. E’ stato Presidente della Delegazione del Parlamento Europeo per le Relazioni con l’Iraq dal 2009 al 2014. Ora è il Presidente della European Iraqi Freedom Association (EIFA).

 

 

FOLLOW NCRI

70,088FansLike
1,632FollowersFollow
42,222FollowersFollow