domenica, Febbraio 9, 2025
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 Il Parlamento europeo condanna le violazioni dei diritti umani in Iran e chiede sanzioni estese

The Friends of a Free Iran (FOFI) inter-group hosted a conference at the European Parliament in Strasbourg on October 24, 2019 condemning the Iranian regime’s human rights abuses and export of terror

Giovedì 23 gennaio il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che condanna la sistematica violazione dei diritti umani da parte del regime iraniano. La risoluzione, approvata con 556 voti a favore, 6 contrari e 42 astensioni, evidenzia il crescente uso da parte del regime iraniano di esecuzioni e “diplomazia degli ostaggi”, chiedendo una risposta europea globale.

Il Parlamento europeo ha esortato:

Il rilascio immediato e incondizionato di difensori dei diritti umani e prigionieri politici ingiustamente imprigionati, tra cui Pakhshan Azizi, Variha Moradi, Behrouz Ehsani e Mehdi Hasani, insieme ad altri 56 prigionieri politici attualmente nel braccio della morte.
* La designazione dell’IRGC come organizzazione terroristica da parte del Consiglio europeo.
* L’estensione delle sanzioni dell’UE alle persone responsabili di violazioni dei diritti umani, tra cui il Leader supremo del regime Ali Khamenei, Massoud Pezeshkian, Gholamhossein Mohseni Ejei (Capo della magistratura), Mohammad Movahedi Azad (Procuratore generale) e il giudice Iman Afshari.
* La fine di tutte le esecuzioni in Iran, mentre si condanna l’uso della tortura e delle confessioni forzate nei tribunali iraniani.
* Il rilascio di cittadini europei detenuti in Iran, tra cui i cittadini francesi Olivier Grondou, Cécile Kohler e Jacques Paris, nonché Ahmadreza Djalali, uno scienziato svedese-iraniano.

Aumento delle esecuzioni e repressione dei diritti delle donne

La risoluzione sottolinea il forte aumento delle esecuzioni nel 2024, con oltre 1.000 persone giustiziate, tra cui 12 prigionieri solo il giorno di Capodanno. Osserva inoltre che il regime iraniano continua a colpire le attiviste per i diritti delle donne, in particolare nelle regioni curde, dopo la morte di Mahsa Amini in custodia.

Interventi degli eurodeputati

Durante il dibattito che ha preceduto la risoluzione, diversi membri del Parlamento europeo (eurodeputati) hanno tenuto discorsi appassionati sottolineando la gravità della situazione in Iran:

Petras Austrevicius (Lituania) ha condannato la magistratura iraniana come strumento di repressione, citando oltre 900 esecuzioni nel 2024 e chiedendo l’immediata sospensione delle esecuzioni per Pakhshan Azizi, Variha Moradi, Behrouz Ehsani e Mehdi Hasani. Ha esortato l’UE a designare l’IRGC come organizzazione terroristica e ad adottare una risposta proporzionale ai crimini del regime iraniano.

Isabel Benjumea (Spagna) ha messo in dubbio i continui legami diplomatici dell’UE con l’Iran e ha chiesto sanzioni più severe, sottolineando che le sole parole sono insufficienti per affrontare le atrocità del regime. Ha chiesto un’azione decisiva per sostenere il popolo iraniano e le vittime del regime.
Javier Zarzalejos (Spagna) ha condannato le esecuzioni di massa, descrivendole come strumenti di repressione da parte del vacillante regime iraniano. Ha chiesto un nuovo approccio all’Iran che sostenga fermamente il popolo iraniano e la sua resistenza democratica e laica.
Carlo Ciccioli (Italia) ha descritto la risoluzione come un passo avanti, ma ha sottolineato la necessità di una maggiore azione per porre fine all’impunità per i governanti teocratici. Ha sottolineato il recente appello di Amnesty International per fermare le esecuzioni di Behrouz Ehsani e Mehdi Hasani e ha chiesto un calendario per elezioni libere in Iran.
Francisco Assis (Portogallo) ha richiamato l’attenzione sulla situazione dei membri detenuti del gruppo di opposizione iraniano People’s Mojahedin Organization of Iran (PMOI), molti dei quali sono sopravvissuti ad atrocità come le esecuzioni di massa del 1988. Ha condannato la tortura e le accuse infondate contro i dissidenti e ha fatto eco all’appello di Amnesty International per fermare le esecuzioni imminenti.
Jessica Van Leuven (Paesi Bassi) ha sottolineato il coraggio dei prigionieri iraniani che rischiano l’esecuzione, affermando che l’UE ha l’obbligo morale di amplificare le loro voci. Ha incoraggiato i deputati a unirsi nel condannare le violazioni dei diritti umani in Iran e sostenere i difensori dei diritti umani iraniani.

Reinhold Lopatka (Austria) ha descritto il regime iraniano come “tra i più brutali sulla terra”, sottolineando il suo uso di omicidi, torture e arresti di massa per sopprimere la società civile e le proteste dopo la morte di Mahsa Amini. Ha definito le azioni del regime “scioccanti e inaccettabili ” e ha esortato l’UE ad ampliare le misure restrittive e sostenere la società civile iraniana e i cittadini dell’UE detenuti in Iran.
Magnus Brunner (Austria) ha ribadito il sostegno dell’UE alle aspirazioni del popolo iraniano per un futuro nel rispetto dei diritti umani e delle libertà. Ha condannato l’uso delle esecuzioni da parte della magistratura come strumento di oppressione e ha promesso il sostegno dell’UE ai meccanismi internazionali di responsabilità.

Più ampia condanna europea

Il Parlamento europeo ha anche condannato l’esecuzione del doppio cittadino tedesco-iraniano Jamshid Sharmahd e ha invitato l’Iran a fornire dettagli sulle condizioni della sua morte e restituire il suo corpo alla sua famiglia. Inoltre, il Parlamento ha esortato l’UE ad aumentare il sostegno finanziario alla società civile iraniana.

In una dichiarazione unificante, i deputati si sono impegnati a stare con il popolo iraniano nella loro lotta per la libertà, la democrazia e i diritti umani. Hanno riaffermato l’impegno dell’UE a ritenere il regime iraniano responsabile dei suoi abusi diffusi, comprese le esecuzioni di massa, la tortura e il silenzio del dissenso.

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