
La Pillay, che la settimana scorsa ha esortato il Consiglio di Sicurezza a considerare deferimento del “modello di violazioni diffuse e sistematiche dei diritti umani da parte delle forze di sicurezza e militari siriane” alla Corte Penale Internazionale dell’Aia, ha sintetizzato una litania di abusi del governo che vanno dall’omicidio, dalle sparizioni forzate, dalla privazione della libertà e dalla tortura di bambini fino ad un’ evidente politica di “sparare per uccidere” contro i manifestanti con i cecchini appostati sui tetti.
“La comunità internazionale ha il dovere di non permettere che queste violazioni rimangano impunite e di valutare se alcune di queste possono costituire crimini contro l’umanità”, ha detto al Consiglio il Relatore Speciale sulla tortura e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti, Juan Méndez.
“Se vogliamo davvero combattere la violazione dei diritti umani, non dobbiamo chiudere gli occhi davanti a questi atti eclatanti. Noi crediamo che quelli recanti la più alta responsabilità per tali violazioni dovrebbero essere deferiti alle più alte istanze per essere perseguiti e giudicati “, ha detto, parlando a nome dei capi dei diversi organi del Consiglio