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Iran: Rajavi invita il G8 ad esercitare le sanzioni integrali al regime iraniano

Maryam Rajavi invita il G8 ad esercitare le sanzioni integrali al regime iraniano e costringerlo all’accettare una libera elezione sotto l’egida dell’ONU

ImageCNRI, 08 luglio – La signora Maryam Rajavi, presidente eletta del CNRI alla vigilia del G8 all’Aquila ha affermato  la necessità di intraprendere una politica ferma nei confronti del regime dittatoriale religioso al potere in Iran e la spedizione i fascicoli dei crimini del regime al Consiglio di Sicurezza e costringerlo ad accettare le libere elezioni sotto l’egida dell’ONU.
La Rajavi ha dichiarato che mentre la maggioranza degli iraniani, nelle rivolte in Iran, ha manifestato la sua volontà per il cambiamento e per l’instaurazione della democrazia e, mentre la violentissima repressione del regime sanguinario contro gli indifesi manifestanti ha suscitato orrore in tutto il mondo, contrattare, negoziare e incentivare tale regime non ha alcuna legittimità.

Una politica ferma e decisa, non è soltanto la richiesta del popolo iraniano, ma è necessario per la pace e la stabilità nella regione e nel mondo. Nel caso contrario il regime iraniano cercherà la sua via uscita dalla crisi l’aumentare ancora di più la repressione interna e intensificare i tentativi della produzione delle armi atomiche.
La presidente eletta del CNRI, in particolare ha richiamato l’attenzione dei capi degli otto paesi più industrializzati e del segretario generale dell’Onu  ai seguenti punti:
•  sospensione di tutti i rapporti politici e diplomatici con il regime dei mullà fino all’arresto totale della repressione;
• Imporre al regime l’annullamento delle farsesche elezioni recenti e l’accettazione di una libera sotto l’egida dell’ONU, sulla sovranità del popolo e non sul principio antidemocratico di velayat-e faghih;
• Sottoporre i dossier criminali dei capi del regime dei mullà, in particolare quello di Khamenei ad un tribunale internazionale attraverso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Nel corso delle manifestazioni recenti in Iran sono state uccise almeno 200 persone e migliaia di migliaia ferite e arrestate. Le testimonianze di coloro che hanno portato via la pelle dai terribili carceri del regime sulle atroci torture esercitate sistematicamente sui prigionieri feriscono ogni coscienza libera, torture che in alcuni casi ha portato alla morte. Ma gli iraniani tuttora, e per la quarta settimana manifestano la loro protesta contro il regime dei mullà e le grida di “Allah-o Akbar” e “morte al dittatore” riempiono tutto il paese.

Lì, 8 luglio 2009
            
                               Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

 

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