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Iran: Più di 700 parlamentari di 25 paesi supportano l´invito di Rajavi a condannare le esecuzioni

I legislatori chiedono la revisione del dossier dei diritti umani dei mullah al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

ImageCNRI, 18 dicembre – I legislatori di Inghilterra,Francia, Germania, Italia, Spagna, Belgio, Austria, Irlanda, Danimarca, Svezia, Norvegia,Finlandia, Lussemburgo, Olanda, Estonia, Grecia, Ungheria, Lituania, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Cipro e Canada hanno rilasciato una dichiarazione con la quale supportano l’invito della Sig.ra Maryam Rajavi , presidente eletto della Resistenza iraniana, e chiedono "misure urgenti per fermare le esecuzioni in Iran".

Hanno anche sollecitato che il dossier sui diritti umani del regime iraniano venga mandato al Consiglio di Sicurezza delle N.U.
 
Tra i firmatari della dichiarazione ci sono un certo numero di vice ministri e capi delle commissioni e dei partiti parlamentari.
 
I legislatori hanno ripetuto:"Sin dall’ascesa al potere di Mahmoud Ahmadinejad , le impiccagioni pubbliche di giovani e anche donne appesi a delle gru, le lapidazioni mortali, l’arresto di migliaia di uomini e donne con il pretesto di essere "mal velate", la battaglia contro la cultura occidentale, e contro "i teppisti e i delinquenti", l’arresto di massa di studenti e giovani e il sottoporli a terribili torture in prigioni sotterranee e soprattutto nel Braccio 209 della famosa Prigione di Evin, le uccisioni indiscriminate di giovani disincantati per le strade dalle Forze di Sicurezza statali (SSF), dimostrano la grandezza del terrore pubblico che il regime dei mullah ha imposto alla popolazione iraniana."
 
I firmatari hanno espresso rammarico per il fatto che "i governi occidentali abbiano scelto di rimanere reticenti in merito alle morti criminali del regime iraniano e che continuino ad insistere per mantenere un dialogo e che offrano altri incentivi e concessioni alla tirannia medievale che governa l’Iran; una politica che incoraggia il regime a prolungare e intensificare le sue soppressioni in patria".
 
La dichiarazione si conclude così:
 
1. sollecitare la comunità mondiale a condannare in modo inequivocabile e decisivo le violazioni dei diritti fondamentali della popolazione iraniana da parte del regime iraniano e ad adottare misure urgenti per fermare la nuova ondata di esecuzioni in Iran:
 
2. chiamare la comunità internazionale e soprattutto i paesi dell’Unione Europea a rendere i loro rapporti politici ed economici con il regime diretti a migliorare la situazione dei diritti umani in Iran;
 
3. sollecitare le N.U. e il Consiglio dei Diritti Umani delle N.U. a rioccuparsi del monitoraggio della situazione dei diritti umani in Iran e riproporre un Rapporto Speciale a tal proposito;
 
4. chiedere di mandare il  dossier vecchio di tre decenni dei mullah riguardo alle violazioni dei diritti umani, soprattutto il massacro di circa 30 mila prigionieri politici nell’estate del 1988 le cui modalità equivalgono a un crimine contro l’umanità, al Consiglio di Sicurezza delle N.U. per l’adozione di misure vincolanti.
 
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana
 
18 Dicembre 2007

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