Familiari dei residenti di Ashraf ed ex prigionieri politici arrestati durante un'irruzione in vista della Giornata degli Studenti
CNRI – Martedi, 1 dicembre un gruppo di agenti del MOIS ha fatto irruzione nell'abitazione di Reza Joshan a Karaj, a ovest di Tehran.
Il raid è stato capeggiato da Reza Mohebi, capo dei poliziotti assegnati agli interrogatori, insieme a Mohammadi e Hassani. Joshan era stato precedentemente arrestato durante le recenti rivolte e liberato su cauzione.
Sua madre e sua sorella, Zahra Asad Pour Gorji e Fatemeh Joshan, hanno già trascorso due anni in carcere per aver fatto visita ai figli ad Ashraf.
Il 30 Novembre, Mohammad Banazadeh Amir Khizi, un mercante del Bazzar di Tehran, è stato arrestato ad opera di alcuni agenti del MOIS che hanno fatto irruzione in casa e sul posto di lavoro.
è un ex prigioniero politico arrestato negli anni '80.
Suo fratello Ali è stato ucciso in quel periodo perchè era un sostenitore del PMOI. Sua moglie Shala Zarin Far, è stata incarcerata per un anno per aver fatto visita al figlio ad Ashraf.
Tre tra sorelle e fratelli sono ora nel carcere di Gohardasht perchè hanno i figli a Camp Ashraf.
Kobra Amirkhizi, 56 anni, ha perso la vista a causa delle torture e dell'assenza di cure mediche.
Di fronte alle recenti rivolte nazionali, il regime sta cercando contenere le manifestazioni arrestando quante più persone possibili, torturandole e mettendo sotto pressione i familiari dei residenti di Ashraf. Molti membri dei familiari di Ashraf sono stati in carcere durante gli ultimi anni e le loro sorti sono ancora incerte.
La Resistenza iraniana ha espresso la sua preoccupazione per la situazione critica dei familiari dei membri del PMOI e chiama tutte le organizzazioni internazionali per i diritti umani, soprattutto il Gruppo d'Azione delle Nazioni Unite per le Detenzioni Arbitrarie, ad adottare urgenti e severe misure al fine di liberare tutti i prigionieri politici in Iran.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
1 Dicembre 2009