CNRI, 25 dicembre – In un messaggio in occasione del Natale, la signora Maryam Rajavi, presidente della repubblica eletta dalla resistenza iraniana, ha presentato i suoi auguri ai suoi compatrioti cristiani. Glorificando Gesù Cristo, messaggero di unità, bontà e grazia e che si è opposto all’ingiustizia ed alla crudeltà, ha espresso il desiderio che il nuovo anno possa essere per il mondo intero portatore di pace, dell’amicizia e del progresso.
Ha anche sperato che il 2007 porti all’estinzione della dittatura religiosa iraniana e la fine di tutti i suoi crimini. Tracciando il nero bilancio del regime dei mullah nel 2006, la signora Rajavi ha aggiunto: aumentando il numero delle impiccagioni, gli arresti ed il terrore nelle città dellIran, incrementando le loro ingerenze ed il loro terrorismo in Iraq ed in Libano, ed insistendo sul conseguimento della bomba atomica, i mullah al potere si sforzano oggi a mantenere verticalmente un regime agonizzante. Denunciando l’aggravarsi della discriminazione contro i cristiani iraniani nel 2006, i danni alle loro libertà religiose ed i loro arresti ripetuti sotto falsi pretesti, ha dichiarato: il regime dei mullah ha dato una promozione al boia che ha partecipato direttamente alluccisione dei dirigenti della Comunità cristiana iraniana nominando il Direttore generale del ministero dell’interno. Questo boia di nome Mahmoud Saïdi chiamato Shahidi, faceva parte della banda di Saïd Emami (vecchio vice-ministro delle informazioni ed uno dei responsabili di una serie di omicidi politici e di intellettuali).
È stato per molto tempo il Direttore generale dell’ufficio delle informazioni a Isfahan prima di essere nominato al suo nuovo posto dal mullah Mohammadi ministro dell’interno del regime. Il presidente della repubblica Maryam Rajaviha dichiarato che suscitare lodio e violenza contro i cristiani e la loro chiesa con vari pretesti, incentivare le tensioni tra sciiti e sunniti, ed anche incitare al odio contro gli sciite tolleranti sono degli atti ignobili che i mullah commettono in nome dell’islam e che immergono così lIraq fino al Libano in un bagno terribile di sangue. Tuttavia l’islam, come il cristianesimo e le altre religioni monoteiste odiano questo oscurantismo barbaro che si maschera il viso con la religione.
La Sig.ra Rajavi ha reso omaggio a tutti i cristiani nel mondo che durante l’anno che è appena passato hanno portato il loro sostengo alla resistenza iraniana, in particolare ai Mojahedin del popolo della città di Ashraf in Iraq. Ha aggiunto: nonostante le loro condizioni penose ed i pericoli che corrono, i cristiani iracheni ed i loro dirigenti religiosi hanno resistito al regime dei mullah ed hanno a varie riprese preso le difese dei Mojahedin iraniani della città di Ashraf.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
il 25 dicembre 2006