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USCCAR condanna l’Iraq per aver negato l’accesso a urgenti cure mediche ai residenti di Campo Ashraf

Lo USCCAR condanna l’Iraq per aver negato l’accesso a urgenti cure mediche ai residenti del Campo Ashraf e chiede agli Stati Uniti e all’ONU di intervenire con urgenza

Washington, 10 dicembre 2010
– Il 10 dicembre 2010 il signor Mehdi Fathi, uno dei residenti del Campo Ashraf, Iraq, che ospita 3400 membri dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI/MEK), è morto in seguito ad un lungo e doloroso attacco di cancro. Aveva 50 anni.

La sua morte è stata una diretta conseguenza delle restrizioni del governo Iracheno imposte ai residenti e il loro accesso a urgenti cure mediche.
Con molti mesi di ritardo, al signor Fathi è stato consentito ricevere un intervento chirurgico e il cancro si è diffuso in tutto il corpo. E quando aveva avuto bisogno di un’immediata trasfusione di sangue, le autorità irachene hanno impedito ai residenti del campo di donare il loro sangue. Attualmente ci sono anche altri residenti del Campo Ashraf che soffrono di gravissime malattie come il cancro. Ulteriori negazioni di cure mediche a loro di sicuro peggiorerà le loro malattie.

Il comitato per i residenti del Campo Ashraf (USCCAR) ritiene responsabile personalmente il Primo Ministro Nouri al-Maliki per la morte del signor Fathi e altre palesi atrocità perpretate nei confronti dei residenti dalle forze sotto il suo comando. Lo USCCAR sollecita gli Stati Uniti e le Nazioni Unite a intraprendere azioni immediate per far cessare l’assedio al Campo Ashraf al fine di evitare un’altra tragedia umanitaria e ulteriori perdite di vita.

Il 2 dicembre, Amnesty International ha espresso grave preoccupazione per il fatto che “per i residenti che hanno bisogno di cure mediche è stato molto difficile avere accesso a cure mediche dentro e fuori dal campo essendo circondato dalle forze di sicurezza irachene.” Il resoconto di AI dice inoltre che “le forze di sicurezza irachene stanno rendendo la vita dei residenti sempre più difficile, incluso l’uso di altoparlanti per trasmettere messaggi e musica ad alto volume.”

Alla luce di queste gravi violazioni delle norme e leggi umanitarie internazionali, spetta agli Stati Uniti attenersi agli obblighi e trattati internazionali e ripristinare la protezione di Ashraf. In alternativa, gli Stati Uniti dovrebbero fornire la necessaria protezione e l’assistenza logistica alla Missione delle Nazioni Unite di Assistenza in Iraq (UNAMI) per stabilire una presenza per il monitoraggio permanente ad Ashraf per garantire la sicurezza e la protezione ai residenti e il loro accesso alle cure mediche senza ostacoli di alcun genere. Lo USCCAR sollecita il Segretario di Stato Hillary Rodham Clinton ad intervenire personalmente in modo da evitare un’altra catastrofe umanitaria al Campo Ashraf.

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