Eliminato Hassan Khomeini dalle elezioni-farsa per ordine di Khamenei nonostante fosse stato avvertito del contrario da noti personaggi ed esponenti del governo
Dopo due settimane di aspri conflitti ai vertici del regime, il Consiglio dei Guardiani ha definitivamente rifiutato le competenze di Seyyed Hassan Khomeini, nipote del fondatore del regime del velayat-e faqih, per la candidatura all’Assemblea degli Esperti. “La sua Ijtihad (termine islamico che definisce ‘il ragionare in maniera indipendente’) non è stata all’altezza quando si è trattato di dedurre alcune questioni giuridiche e non è stato riconosciuto un vali-e faqih competente come guida”, ha dichiarato il Consiglio dei Guardiani (agenzie di stampa di stato IRNA ed ILNA – 10 Febbraio) e ciò nonostante molti noti mullah ed esponenti del governo avessero confermato la competenza di Hassan Khomeini.
Nel frattempo Nejatollah Ebrahimian, membro giudicante e portavoce del Consiglio dei Guardiani, ha preso le distanze dalla decisione di respingere questo candidato dicendo: “Non ho informazioni sulla quantità e la qualità della valutazione delle competenze dei candidati all’Assemblea degli Esperti” e “se in futuro suo onore (Jannati, Segretario del Consiglio dei Guardiani)… specificherà il metro utilizzato per misurare le competenze nell’assemblea dei 12 (il Consiglio dei Guardiani ha 12 membri), io fornirò queste informazioni ai media per quel che ne saprò”.
Già in precedenza il Consiglio dei Guardiani aveva rifiutato le competenze della maggior parte dei candidati della fazione di Rafsanjani e di Rouhani, al Parlamento e all’Assemblea degli Esperti. Così, con l’eliminazione delle fazioni rivali, la lotta di potere e la mortale crisi interna ai vertici del fascismo religioso al potere in Iran assume delle dimensioni senza precedenti, indebolendo tutto il regime nel suo complesso.
Allo stesso tempo gli attacchi della fazione di Khamenei contro Rafsanjani si sono intensificati. Com’è accaduto il 5 Febbraio, quando alcuni mullah della fazione di Khamenei hanno esposto un grosso cartello nella città di Babak, a Kerman, dopo la preghiera del venerdì, che diceva: “Chiediamo che la Corte Speciale Religiosa processi Rafsanjani per ‘corruzione della terra’”.
Il 1° Febbraio, nell’anniversario del ritorno da Parigi a Tehran di Khomeini, durante una cerimonia all’aeroporto di Tehran, a cui erano presenti molti leaders del regime, Rafsanjani ha criticato il rifiuto della candidatura di Hassan Khomeini. “Essi non approvano la competenza di un individuo che è come quella di suo nonno, che era l’Imam. Chi ha approvato la vostra competenza?!”, ha detto.
Rafsanjani ha definito i sostenitori di Khamenei che possiedono “le armi”, “i leggii della preghiera del venerdì” e “la radio e la televisione”, “una minoranza che gode dell’appoggio di istituzioni potenti, ma la maggior parte della gente non li sostiene”. Ed ha continuato aggiungendo: “Se verrà il momento in cui le differenze diverranno più profonde, allora non dovremo aspettarci il perdurare della rivoluzione e persino dell’Iran”.
Negli ultimi giorni, in risposta alle dichiarazioni di Rafsanjani, elementi, organi, pubblicazioni, radio e televisioni legate a Khamenei hanno bollato la firma del JCPOA e dell’accordo sul nucleare come “un tradimento”, mettendo in discussione così “l’integrità” di Rouhani e Rafsanjani.
Inoltre, Khamenei sta cercando di nascondere la lotta di potere interna che si è scatenata alla vigilia delle elezioni-farsa, con delle finte dimostrazioni di forza, come le manovre militari e missilistiche, e l’aumento dell’appoggio a Bashar Assad che sfocia nel brutale massacro del popolo siriano, nella speranza di contenere le conseguenze dannose, per tutto l’intero regime, dell’eliminazione della fazione rivale.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
10 Febbraio 2016