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Iran: Rouhani all’unisono con Khamenei avalla le atrocità dei Pasdaran in Siria e Iraq e l’appoggio ad Assad

Rouhani: “Se le guardie rivoluzionarie non  fossero presenti in Iraq e Siria, non avremmo avuto sicurezza e non avremmo raggiunto l’accordo sul nucleare”

Mentre minaccia i paesi della regione Shamkhani precisa: “Se non combattessimo in Siria, Tehran, Ahvaz e Hamadan non sarebbero sicure”

Nel rendere omaggio a coloro che hanno partecipato ai negoziati sul nucleare, l’8 Febbraio, con un’ammissione senza precedenti Rouhani, presidente del fascismo religioso al potere in Iran, ha detto: “Se non fosse stato per le nostre forze armate che hanno garantito la sicurezza di questo paese e se i nostri valorosi comandanti non avessero resistito a Baghdad, Samara, Fallujah e Ramadi…, se non avessero aiutato il governo siriano a Damasco e ad Aleppo e non fosse stato per il valore dell’esercito, dell’IRGC, dei Basij e delle forze di sicurezza della Repubblica Islamica, non avremmo goduto della sicurezza necessaria per condurre negoziati tanto buoni”.

Quest’ammissione senza precedenti dimostra che non c’è alcuna differenza tra Rouhani, Khamenei, gli altri leaders del fascismo religioso al potere in Iran, le guardie rivoluzionarie e la forza Qods per quanto riguarda la questione della Siria e dell’Iraq, che Rouhani è anch’egli ugualmente colpevole per i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità commessi nella regione e che quindi deve affrontare la giustizia.

D’altro canto le dichiarazioni del presidente del regime iraniano dimostrano ancora una volta che il regime ha cercato e cerca di trarre il massimo dalle sue aggressioni nella regine e dalla sua occupazione, manifesta e occulta, di Siria ed Iraq per estorcere altre concessioni all’Occidente nei negoziati sul nucleare.

E’ per questa ragione che la Resistenza Iraniana ha dichiarato più volte in passato che la politica più distruttiva è quella di rimanere in silenzio di fronte alle atrocità commesse da questo regime sia in patria che fuori dall’Iran, con la scusa dei negoziati sul nucleare e dell’accordo sul nucleare. Questa politica si rivelerà un boomerang ed incoraggerà questo regime a proseguire con i suoi progetti nucleari.

Lunedì 8 Febbraio parlando a funerale di alcune guardie rivoluzionarie uccise in Siria, il segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale del regime, nonché stretto collaboratore di Rouhani, ha detto: “Se questi individui non fossero stati uccisi in Siria, la nostra Tehran non sarebbe stata al sicuro. La nostra Hamadan e la nostra Ahvaz non sarebbero state al sicuro”. Minacciando l’Occidente e i paesi della regione Shamkhani ha precisato: “Nella lotta contro i paesi trans-regionali che appoggiano il terrorismo, noi dovremo intraprendere ogni azione nell’ambito delle nostre capacità in vari contesti”.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

9 Febbraio 2016

 

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