Evocando scenari totalmente inventati il regime attribuisce l’assassinio di esperti all’OMPI, agli Stati Uniti e ad Israele.

Il 7 gennaio, solo quattro giorni prima dell’assassinio di oggi, Fereydoun Abbassi, il direttore dell’Organizzazione Atomica iraniana ha fatto riferimento alla diffusa insoddisfazione all’interno degli esperti nucleari del regime e ha dichiarato all’agenzia di stampa Fars, che è gestita dalla Guardia Rivoluzionaria: “Non si deve perdere di vista il fatto che, mentre durante la guerra, alcune persone hanno schivato i fronti, nella lotta scientifica ci sono anche alcuni scienziati che, al fine di mantenere i loro rapporti internazionali, non collaborano con i progetti nucleari …. Naturalmente non siamo mai stati preoccupati e non sono preoccupato per questo perché vi è abbondanza di risorse umane ed esperti del paese che attualmente le richieste per partecipare ai progetti nucleari sono più che sufficienti. ” In modo sospetto ha predetto che dato che il nemico non può impedire l’ingresso di scienza in Iran “, ricorre alla assassinio degli scienziati iraniani”.
D’altra parte, il regime dei mullah che è infuriato a causa del crescente sostegno internazionale per i residenti di Ashraf, per il consenso in crescita e i ripetuti appelli da parte dei politici degli Stati Uniti per la revoca dell’etichetta di terrorismo del Dipartimento di Stato dell’OMPI, ha cercato oggi evocando scenari superficiali da parte dei suoi agenti per attribuire l’assassinio dello scienziato nucleare all’OMPI, agli Stati Uniti ed a Israele così nella sua mentalità potrebbe neutralizzare gli effetti del diffuso sostegno internazionale per l’OMPI.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
11 Gennaio 2012