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Maliki calpesta l’accordo su Campo Ashraf tra il governo iracheno con le Nazioni Unite

Ashraf –  Violazione di impegni, No. 11

 Agendo per conto della dittatura religiosa che governa l’Iran, Maliki ha annunciato 126 mandati di arresto per i residenti di Ashraf e li accusa di terrorismo, di spietati crimini in Iraq e dell’assassinio di personaggi politici e religiosi in Iran

 Per la terza volta, Sig.ra. Rajavi richiede la convocazione di una conferenza internazionale, con la presenza del SRSG, degli avvocati di Ashraf, i governi statunitense e iracheno; l’UE, l’UNHCR, l’OHCHR e il Parlamento Europeo, allo scopo di salvare la soluzione pacifica. Ha richiesto un’azione immediata del Segretario Generale e del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In un’intervista ai media ufficiali del regime iraniano, ampiamente trasmessa il 12 Gennaio sulla radio e la televisione di Stato, compreso Channel 1, il Primo Ministro iracheno Nouri al-Maliki, usando l’odioso lessico dei mullah, ha detto: “I Monafeqin  [testuale] (“ipocriti”) sono un gruppetto [testuale] assolutamente terrorista ed il primo gruppo di loro sarà trasferito tra pochi giorni da Campo Ashraf ad una base precedentemente utilizzata dagli americani in modo che possa essere svolto il lavoro preliminare per farli uscire da questo Paese. Sottolineiamo che in meno di quattro mesi da ora, nessun Monafeq [testuale] rimarrà in Iraq. Dopodiché Campo Ashraf verrà chiuso e la terra ritornerà ai suoi proprietari.”

Ha detto poi alla televisione di lingua inglese del regime iraniano, Press TV: “Non tollereremo più a lungo la presenza del MKO [testuale] sul suolo iracheno. E’ una organizzazione terroristica sanzionata a livello internazionale. Non ha solo commesso omicidi di personalità politiche e religiose in Iran, ma ha anche un passato sanguinoso in Iraq. Ha collaborato con l’ex-regime Baathista di Saddam Hussein. L’MKO [testuale] ha commesso crimini brutali all’interno dell’Iraq. Fino ad oggi abbiamo ricevuto 126 mandati di arresto per i membri dell’MKO [testuale] a Campo Ashraf i quali sono accusati di aver commesso orrendi crimini…”

E l’Agenzia di Stampa Centrale del regime iraniano e la Fars News Agency guidata dall’IRGC lo hanno citato quando ha detto: “Gli iracheni considerano i Monafeqin [testuale] come dei terroristi e dei criminali e non vogliono che questo gruppo criminale rimanga sul suo territorio …. Ad Aprile non ci sarà più un Campo Ashraf e la sua terra sarà restituita al suo legittimo proprietario…. Una corte irachena ha emesso i mandati di arresto di 121 membri dei Monafeqin [testuale] per complicità in azioni terroristiche e queste persone sono ancora ad Ashraf.”

Già nelle sue dichiarazioni del 2 e 9 Gennaio, la Resistenza Iraniana aveva messo in guardia contro gli sforzi del regime iraniano di provocare il fallimento della soluzione pacifica per la crisi di Ashraf. Aveva infatti dichiarato: “Il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana ha ricevuto rapporti e documenti dall’interno del regime dei mullah che parlano chiaramente delle cospirazioni e degli sforzi del regime e dei suoi agenti in Iraq  di provocare il fallimento della soluzione per la crisi di Ashraf, evidenziata anche dal Segretario Clinton e dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. Lo scopo è costruire una prigione chiamata “Liberty” con la copertura delle Nazioni Unite.”

La Resistenza Iraniana ha a tutt’oggi rilasciato 10 dichiarazioni, indicando casi specifici di violazioni del governo iracheno degli impegni presi con le Nazioni Unite.

Le affermazioni odierne di Maliki sono una chiara prova della veridicità di quegli avvertimenti. Questi predicono inoltre il progetto di distruggere l’opposizione iraniana nel momento in cui il regime teocratico, per preservare la sua sopravvivvenza, messo alle strette dalle crescenti sanzioni internazionali e la protesta del popolo siriano, ricorre alla costruzione di armi nucleari e cerca di annientare il suo principale oppositore attraverso i suoi delegati iracheni.

Le affermazioni di Maliki calpestano spudoratamente il Memorandum di Intesa firmato il 25 Dicembre tra il governo iracheno e il Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ambasciatore Martin Kobler, e l’ultima lettera del 28 Dicembre ai residenti di Campo Ashraf.

Sig.ra Rajavi esprime rammarico e si oppone alla sequela di azioni illegali del governo iracheno, così come alle successive violazioni delle leggi e delle convenzioni internazionali, in particolar modo quando riguardano la violazione del principio di Responsabilità di Proteggere Campo Ashraf.

Per la terza volta, Sig.ra Rajavi richiede la convocazione di una conferenza internazionale, con la presenza del SRSG, degli avvocati di Ashraf, i governi statunitense e iracheno; l’UE, l’UNHCR, l’OHCHR e il Parlamento Europeo, allo scopo di salvare la soluzione pacifica. Mrs Rajavi ha richiesto un’azione immediata del Segretario Generale e del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per porre fine a tutto questo prima che sia troppo tardi.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
13 Gennaio 2012

 

 

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