venerdì, Marzo 31, 2023
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Resoconto sull’Iran: Tre anni da quando Rouhani è entrato in carica

CNRI –  Questa settimana ricorre l’inizio del 4° anno di carica di Hassan Rouhani come presidente del regime dei mullah. In un discorso tenuto domenica a Yasuj, Iran centrale, Rouhani ha affermato che il suo governo sta servendo ed “assistendo” la nazione iraniana esattamente da tre anni.

Nonostante le pretese di moderazione di Rouhani, la vita in Iran è pressoché intollerabile. Questa è una breve analisi dell’attività di Rouhani negli ultimi tre anni: 

Diritti umani

• Oltre 2.600 esecuzioni sono state compiute in tre anni, più che in qualunque altro periodo simile degli ultimi 25 anni. Tra le vittime ci sono dissidenti politici come Gholamreza Khosravi, un attivista del principale gruppo di opposizione iraniano, l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI o MEK), impiccato unicamente per aver fornito aiuto economico alla stazione televisiva satellitare dell’opposizione.

• Il 20 Aprile 2014 Rouhani ha definito le esecuzioni come l’applicazione dei “comandamenti di Dio” e di “leggi del parlamento che appartiene al popolo”.

• A Marzo 2015 Ahmed Shaheed, l’Inviato Speciale dell’ONU sui diritti umani in Iran, ha dichiarato che, nonostante Rouhani affermi di essere un moderato “la situazione complessiva è peggiorata” per quanto riguarda i diritti umani in Iran.

• Il 10 Marzo 2016 Shaheed, in un rapporto al Consiglio dell’ONU per i Diritti Umani, ha detto che le esecuzioni in Iran sono schizzate a quasi 1000 nel 2015, il livello più alto in oltre un quarto di secolo. Il numero delle esecuzioni nel 2015 è stato quasi il doppio di quelle del 2010 e 10 volte maggiore di quello del 2005.

•Amnesty International nel suo rapporto annuale, ha sottolineato che l’Iran ha il più alto tasso di esecuzioni pro-capite del mondo.

• L’Iran resta uno dei pochi paesi che continuano a giustiziare i minorenni. Il 14 Ottobre 2015 Amnesty International ha annunciato: “L’esecuzione di due delinquenti minorenni si prende gioco del sistema giudiziario minorile iraniano”. Il 19 Ottobre il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, ha condannato le esecuzioni dei due minorenni, esprimendo la sua preoccupazione per l’aumento delle esecuzioni in Iran.

• L’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti Umani, il 31 Maggio ha condannato “la vergognosa” fustigazione di 35 ragazzi e ragazze avvenuta in Iran la settimana prima, dopo che erano stati sorpresi tutti insieme ad una festa di laurea a Qazvin, a nord-ovest di Teheran. Secondo i media ufficiali, gli studenti erano stati arrestati il 26 Maggio, interrogati e condannati a 99 frustate ciascuno. Nel suo comunicato l’organismo dell’ONU per i diritti umani ha detto che le autorità iraniane “hanno applicato questa pena crudele, disumana e degradante che equivale alla tortura ed è completamente sproporzionata e ripugnante”. Inoltre ha parlato di 17 minatori che sembra siano stati fustigati nella provincia iraniana dell’Azerbaijan occidentale a Maggio per aver protestato contro il licenziamento di 350 lavoratori di una miniera d’oro.

• Il 2 Agosto 2016 almeno 25 prigionieri politici sunniti sono stati giustiziati in massa nel carcere di Gohardasht a Karaj. Il 9 Agosto il prigioniero politico curdo Mohammad Abdollahi è stato impiccato nel penitenziario centrale di Orumiyeh.

• A Maggio 2016 Nazanin Zaghari-Ratcliffe, una madre irano-britannica e operatrice nella beneficenza, è stata arrestata dagli agenti del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche del regime iraniano (IRGC), separata dalla sua bambina di un anno e detenuta senza accuse in isolamento.

• Agli appartenenti alle minoranze etniche e religiose, continua ad essere negato un giusto processo e vengono giustiziati ad un ritmo maggiore rispetto agli altri iraniani. Secondo un rapporto di Amnesty International, datato 26 Agosto 2015 Behrouz Alkhani, un uomo di 30 anni appartenente alla minoranza curda iraniana, è stato giustiziato nonostante fosse in attesa di un verdetto da parte della Corte Suprema di appello.

• Rouhani ha proseguito la repressione dei cristiani iraniani, arrestandone molti semplicemente perché si erano riuniti a pregare. Il regime iraniano ha arrestato un gruppo di cristiani iraniani praticanti il giorno di Natale, all’interno di una chiesa domestica nella città di Shiraz, Iran meridionale. Il gruppo si era riunito il 25 Dicembre per celebrare la festa religiosa, quando agenti in borghese del famigerato Ministero dell’Intelligence e della Sicurezza (MOIS) ha fatto irruzione nel palazzo.

• L’Iran è uno dei più grossi acquirenti di apparecchiature per la censura e il filtraggio di internet. Inoltre blocca circa cinque milioni di siti web dedicati all’arte, alle questioni sociali e alle notizie e fa di tutto per filtrare i contenuti dei blogs e dei social media.

• La misoginia è al centro del potere del regime teocratico iraniano. Ad Ottobre 2014, bande organizzate affiliate al regime, hanno aggredito con l’acido ragazze e donne iraniane nella più totale impunità. Queste bande criminali, affiliate al regime iraniano, hanno aggredito con l’acido almeno 25 donne nelle città di Isfahan, Kermanshah e Tehran.

• Ad Ottobre 2014, in aperta sfida a tutti gli appelli internazionali, il regime iraniano ha giustiziato Rayhaneh Jabbari, una ragazza di 26 anni il cui crimine era stato quello di eesersi difesa da un agente dell’intelligence che aveva cercato di violentarla. Amnesty International ha definito questa esecuzione “un’altra macchia di sangue sulla storia dei diritti umani in Iran”.

• A Dicembre 2015, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha condannato il regime iraniano per la sua palese violazione dei diritti umani. La risoluzione ha criticato l’utilizzo che il  regime iraniano fa di pene disumane come la fustigazione e l’amputazione degli arti. La 61a risoluzione sulle violazioni dei diritti umani in Iran, condanna anche la dittatura dei mullah per l’aumento delle esecuzioni, delle impiccagioni pubbliche e delle esecuzioni dei  minorenni.

Armi di distruzione di massa

• Il vice-Capo di Stato Maggiore delle forze armate iraniane, a Maggio ha affermato che Teheran ha eseguito un test di lancio di “un missile balistico ad alta precisione con una portata di 2000 chilometri”, una violazione della risoluzione 2231 delle Nazioni Unite, che vieta al regime iraniano di lanciare missili in grado di trasportare una testata nucleare.

• Il regime iraniano ha eseguito tests su un missile balistico in grado di trasportare un’arma nucleare il 12 Ottobre 2015. La Commissione di Esperti sull’Iran del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in un rapporto confidenziale di Dicembre, ha detto che il lancio ha dimostrato che il razzo rispettava i criteri per essere in grado di trasportare un’arma nucleare. “Sulla base della sue analisi e scoperte, la Commissione afferma che il lancio dell’Emad costituisce una violazione da parte dell’Iran, del paragrafo 9 della risoluzione 1929 del Consiglio di Sicurezza”, ha detto la Commissione.

• Il regime iraniano ha eseguito un altro test su un missile balistico il 21 Novembre. Il missile a propellente liquido, aveva una portata di 1900 km (1180 miglia) ed era in grado di trasportare una testata nucleare.

• Teheran ha condotto tests missilistici per due giorni consecutivi all’inizio di Marzo 2016, lanciando due razzi che, è stato detto, hanno colpito obbiettivi lontani oltre 1300 km (850 miglia) ed erano in grado di raggiungere Israele.

• In una lettera al ministro della difesa, il 31 Dicembre 2015 Rouhani ha ordinato un’ampliamento del programma missilistico del regime iraniano. “… Le forze armate hanno bisogno di aumentare in maniera significativa la loro capacità missilistica”, ha scritto Rouhani in una lettera al ministro della difesa Hossein Dehghan, pubblicata dall’agenzia di stampa ufficiale IRNA.

Supporto continuo al terrorismo ed esportazione dell’estremismo islamico

• Il regime iraniano è il principale colpevole delle continue carneficine in Siria. Giorno dopo giorno l’Iran sta espandendo il suo coinvolgimento nel conflitto che infuria incessante in Siria. È ora evidente che il regime iraniano è la forza occupante in Siria e che se non fosse per il totale supporto del regime iraniano al dittatore siriano Bashar al-Assad, questi sarebbe stato rovesciato molto tempo fa e la situazione nel paese sarebbe completamente differente. Le Guardie Rivoluzionarie hanno inviato un totale di oltre 70.000 truppe sul campo, composte da 10.000 membri delle famigerata forza Quds, più decine di migliaia di soldati di fanteria e di mercenari da Afghanistan, Iraq, Libano e Pakistan. Teheran è talmente coinvolta nel sostegno al brutale regime di Assad, che è stata inviata in Siria anche una brigata dell’esercito iraniano composta dai “Berretti Verdi” dei mullah.

• Il 2 Gennaio 2016, agenti del regime hanno saccheggiato e dato alle fiamme l’ambasciata dell’Arabia Saudita a Teheran. Poi hanno attaccato il consolato saudita a Mashhad, Iran nord-orientale.

• Il 14 Maggio 2016, il ministro degli esteri Javad Zarif ha ricoperto di lodi l’alto comandante di Hezbollah in Siria, morto a Damasco in un’esplosione. “Esprimo le mie condoglianze per il martirio del grande e santo combattente Mustafa Badreddine, pieno di spirito e di eroismo nel difendere i giusti valori dell’Islam e del popolo combattente del Libano”, ha detto Zarif in un messaggio al leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. Le sue parole sono state riportate dai media ufficiali del regime iraniano, come l’agenzia di stampa ufficiale IRNA.

• Il 28 Settembre 2015, Rouhani ha detto in un’intervista alla CNN: “In Siria non abbiamo altra soluzione se non quella di rafforzare l’autorità centrale, il governo centrale del paese quale sede del potere centrale”.

• Dopo la conferenza stampa di Rouhani a New York, il 25 Settembre 2015, l’Associated Press ha riferito: “Rouhani ha difeso il governo del presidente Bashar Assad dalle accuse di brutalità nei confronti dei suoi oppositori. Ha negato di essere a conoscenza dell’utilizzo di ‘barili-bomba’ contro i civili nella guerra civile siriana”.

Economia stagnante, corruzione in ascesa, aumento delle proteste e del dissenso

• Nonostante l’accordo sul nucleare, l’economia iraniana si trova in uno stato di totale stagnazione. Parlando all’agenzia di stampa ufficiale ISNA il 12 Aprile, il vice-ministro degli interni Morteza Mir-Bagheri ha ammesso che il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 70% in 1200 città ed è tra il 40 e il 60% in 420 contee di tutto l’Iran.

• Il 17 Maggio 2016 Mohammad Soleimani, membro del parlamento del regime, ha detto: “Durante la presidenza di Rouhani oltre 15.000 unità industriali e manifatturiere sono state completamente chiuse e le rimanenti lavorano a meno del 50% della loro capacità”. Ed ha aggiunto: “Tre anni di presidenza Rouhani e il numero delle persone disoccupate è arrivato a circa un milione. La situazione occupazionale nel paese attualmente è grave e, come ha detto il ministro del lavoro, ogni cinque minuti una persona resta disoccupata”.

• Il disagio sociale sta divenendo sempre più evidente. Le proteste e gli scioperi sono sempre più frequenti e moltissimi prigionieri politici praticano lo sciopero della fame.

• Riconoscendo la “grave minaccia” rappresentata dalle recenti manifestazioni e proteste di massa che hanno coinvolto insegnanti, autotrasportatori, venditori ambulanti e sindacati, il leader supremo Ali Khamenei, durante un recente incontro con alti ufficiali della sicurezza, il 17 Maggio ha detto che ulteriori misure repressive in tutto il paese sono ora una “massima priorità”.

Nessun cambiamento nei ruoli-chiave del potere

• Il 24 Maggio Ahmad Jannati, noto religioso tra i più stretti confidenti del leader supremo Khamenei, è stato scelto come capo della nuova Assemblea degli Esperti. Jannati, 90 anni, è anche capo del Consiglio dei Guardiani, un organo di controllo che deve approvare tutte le leggi adottate dal parlamento in base alla costituzione fondamentalista del regime.

 

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