Madame Rajavi, Fratelli e Sorelle,
siamo qui intanto come delegazione cunese, una provincia italiana, e vi ringraziamo di averci invitato e vi spieghiamo anche perché siamo qui.
Nella provincia di Cuneo c’è una città che è gemellata con la città di Ashraf e noi cuneesi proviamo sentimenti profondi verso di loro e verso il loro dolore. E vorremmo esprimere la nostra profonda solidarietà ai residenti del campo che stanno ancora soffrendo e che devono affrontare gravi rischi.
Devono sapere che la popolazione della provincia di Cuneo condivide il loro dolore ed è al loro fianco e li sostiene. Vorrei fargli sapere che a tutt’oggi abbiamo approvato diverse risoluzioni sulla sicurezza dei residenti del campo e che continueremo a farlo.
Le loro sofferenze ci hanno particolarmente angosciati quando abbiamo appreso che sono persone, o dovrebbero essere persone, protette secondo la Quarta Convenzione di Ginevra e che perciò le Nazioni Unite, il Governo degli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno obblighi sia legali che morali riguardo alla loro protezione.
Ma purtroppo questi obblighi non sono stati rispettati e ciò è inaccettabile.
Comunque, in questa occasione speciale per le donne vogliamo tutti insieme fare un saluto particolare alle donne coraggiose di Camp Liberty e a tutte le donne, amiche, della Resistenza Iraniana e dire loro: “Noi siamo con voi, perciò siate forti e coraggiose!” Grazie.
Gianna Gancia presidente della provincia di Cuneo