venerdì, Marzo 29, 2024
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Parlamentari britannici e irlandesi condannano le violazioni dei diritti umani in Iran

CNRI – Nel corso di una conferenza online, giovedì 3 Settembre, membri delle due camere del Parlamento britannico, del Parlamento irlandese, attivisti per i diritti delle donne e avvocati britannici, hanno evidenziato e condannato le continue violazioni dei diritti umani in Iran, esortando la comunità internazionale a denunciare queste atrocità e ad appoggiare il Piano in 10 punti di Maryam Rajavi per un futuro Iran democratico, quale alternativa all’attuale regime teocratico.

I partecipanti alla conferenza, moderata da Dowlat Nowrouzi, la rappresentante in Gran Bretagna del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI), hanno anche discusso della terribile situazione a Camp Liberty, in Iraq, dove diverse migliaia di membri del principale gruppo di opposizione iraniano, l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano, PMOI (Mujahedin-e Khalq, MEK) stanno soffrendo a causa delle disumane restrizioni imposte loro dal governo iracheno per conto del regime iraniano.

Gli intervenuti hanno sottolineato che il Governo degli Stati Uniti e l’ONU devono agire nel  rispetto delle promesse fatte a questi rifugiati indifesi e per garantire loro benessere e sicurezza, riconoscendo Camp Liberty un campo per rifugiati e allo stesso tempo facendo pressioni sul Governo dell’Iraq perché revochi ogni restrizione.

Sir David Amess, parlamentare conservatore della Camera dei Comuni, ha espresso la sua delusione per la politica dell’amministrazione Obama nei confronti dell’Iran. Ha avvertito che l’accordo sul nucleare, nella sua forma attuale, non farà altro che incoraggiare il regime di Tehran ed ha promesso di unirsi ai suoi colleghi per opporsi in Parlamento all’attuale posizione assunta del governo britannico verso l’Iran.

Ha inoltre condannato il peggioramento della situazione dei diritti umani in Iran, evidenziando il crescente numero delle esecuzioni avvenute nel paese dicendo: “Solo la retorica del regime è cambiata, ma queste spaventose atrocità proseguono”.

Nella sua dichiarazione Steve McCabe, parlamentare laburista della Camera dei Comuni, ha sottolineato il ruolo della Resistenza Iraniana dicendo: “Il PMOI (MEK) e il CNRI denunciano le violazioni dei diritti umani del regime iraniano, perciò noi sappiamo cosa sta realmente accadendo in Iran e sappiamo delle esecuzioni”.

“Il capo del cosiddetto ‘Consiglio per i Diritti Umani’ iraniano difende pene barbare come la lapidazione e l’impiccagione. Noi non dimenticheremo il popolo oppresso dell’Iran che soffre sotto un regime dispotico… Presto o tardi ci renderemo conto che l’Iran ci sta ingannando sull’accordo nucleare e allora ci renderemo conto anche del nostro errore”, ha aggiunto.

Riguardo alla tremenda situazione a Camp Liberty, Steve McCabe ha detto: “Noi non dimenticheremo i residenti di Camp Liberty e proseguiremo i nostri sforzi per garantire loro diritti e protezione”.

Lord Maginnis di Drumglass, membro della Camera dei Lords, ha detto: “I nostri ministri non vedono attraverso le bugie che arrivano da Tehran… Sembra che ignoriamo deliberatamente e coscientemente le esecuzioni e le violazioni dei diritti umani in Iran… il governo britannico deve adottare una politica decisa sull’Iran ammettendo che stanno avvenendo violazioni dei diritti umani”.

Su Camp Liberty e sul secondo anniversario del massacro del 1° Settembre 2013 a Campo Ashraf, Lord Maginnis ha detto: “L’ONU e l’UNAMI ci hanno mentito su Camp Liberty”. Ed ha chiesto: “Cosa sa il nostro governo delle sette persone prese in ostaggio durante il massacro?”.

Lady Corbett, attivista per i diritti delle donne, moglie del defunto Lord Corbett di Castle Vale e Presidente del Comitato Parlamentare Britannico per la Libertà in Iran, ha espresso la sua preoccupazione per ciò che sta accadendo oggi in Iran, con il crescente numero di esecuzioni e le continue violazioni dei diritti umani. “Sembra che il denaro e gli interessi economici siano prioritari per i governi europei rispetto alla denuncia di queste continue atrocità”, ha aggiunto.

Lady Corbett ha poi salutato “la popolazione coraggiosa di Camp Liberty, nel 50° anniversario della fondazione del principale gruppo di opposizione iraniano, il PMOI (MEK)”.

Ed ha aggiunto: “Il regime iraniano sta facendo pressioni sul governo iracheno affinché imponga restrizioni a Camp Liberty. Vorrei proprio sapere cosa stanno offrendo gli iraniani all’Iraq, ma sospetto che siano denaro, armi e gruppi di miliziani”.

“Abbiamo manifestato e messo in guardia contro le atrocità che sarebbero avvenute a Campo Ashraf, ma il mondo non ha voluto ascoltare”, ha detto in occasione del secondo anniversario del massacro a Campo Ashraf, nel quale 52 rifugiati indifesi sono stati uccisi a sangue freddo dalle truppe al comando dell’ex-primo ministro iracheno Nuri al-Maliki.

Malcom Fowler, avvocato e membro del Comitato Diritti Umani dell’Ordine degli Avvocati, ha sottolineato l’appoggio dell’Ordine degli Avvocati ai diritti dei membri del PMOI (MEK) a Camp Liberty e ha detto: “Commemoriamo il secondo anniversario del massacro a Campo Ashraf, ma dobbiamo ricordare che i massacri in realtà sono iniziati nel 2009, con gli attacchi e un disumano blocco sanitario”.

Riguardo all’Iran l’avv. Fowler ha evidenziato che il Piano in 10 Punti di Maryam Rajavi contiene principi fondamentali e valori democratici e che deve essere appoggiato dai governi europei e dalla comunità internazionale.

“Noi (la comunità internazionale), dobbiamo far capire chiaramente al regime iraniano che niente diritti umani significa niente commercio”, ha aggiunto riguardo al recente aumento di rapporti commerciali tra Europa e Iran e alle visite di ministri europei a Tehran.

Peter Mathews TD, membro del parlamento irlandese, ha esortato i governi europei, i leaders delle nazioni democratiche e i leaders mondiali a dimostrare più coraggio e a denunciare le esecuzioni e le violazioni dei diritti umani commesse dal regime iraniano.

Peter Mathews ha detto che la Presidente eletta del CNRI, Maryam Rajavi, personifica tutto ciò che c’è di buono e giusto in Iran e che il suo Piano in 10 Punti prevede valori democratici che sono fondamentali per creare una società libera in quel paese in futuro. “Esorto ognuno dei miei colleghi e i leaders europei a fare un tentativo per incontrarla”.

Ed ha aggiunto: “La ‘Libertà’ di Camp Liberty falsa la realtà e questo nome è grottesco. Questo campo è una prigione per i residenti”.

Da parte sua Dowlat Nowrouzi, la rappresentante del CNRI in Gran Bretagna, ha ringraziato i partecipanti per il loro continuo appoggio alla causa dei diritti umani in Iran e alle aspirazioni democratiche del popolo iraniano.

Ha inoltre precisato che l’operato di Hassan Rouhani in fatto di diritti umani è realmente peggiore di quello di Mahmoud Ahmadinejad, con oltre 2000 esecuzioni avvenute durante i suoi primi due anni in carica da presidente. Tra queste vi sono quelle di 56 donne e molte esecuzioni pubbliche.

Dowlat Nowrouzi ha anche chiesto ai partecipanti di continuare a rivolgersi ai loro governi e ai loro colleghi, chiedendo che qualunque relazione economica con l’Iran venga subordinata alla fine delle esecuzioni e delle violazioni dei diritti umani che avvengono nel paese.

Ha inoltre chiesto alla comunità internazionale, ed in particolare all’ONU e al governo britannico, di prendere provvedimenti urgenti per garantire la protezione e il benessere dei membri del PMOI (MEK) a Camp Liberty, insistendo perché il governo iracheno revochi le sue restrizioni repressive e ponga fine alle sue perverse intimidazioni ai residenti.

 

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