Durante un incontro tenutosi venerdì a Parigi con i membri del Parlamento inglese Maryam Rajavi, Presidente eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI), ha detto che fino che i mullah resteranno al potere in Iran il terrorismo in nome dell’Islam continuerà a dovere la sua esistenza al regime.
Maryam Rajavi ha detto che la Resistenza sta mettendo in guardia ancora una volta contro i pericoli rappresentati dalla teocrazia al potere in Iran, che in patria si manifestano sotto forma di palesi violazioni dei diritti umani, e che nella regione lavora contro la stabilità attraverso le sue attività guerrafondaie, il terrorismo e il genocidio in Siria, Iraq, Yemen e Libano.
“L’Iraq è stato la prima tappa per il regime dei mullah e le sue ambizioni di costruire un califfato islamico mondiale. Se questo fascismo religioso non fosse al potere in Iran, non avremmo oggi un Iraq a pezzi, con tutte le sue dolorose tragedie”, ha detto Maryam Rajavi.
“Ugualmente in Siria, non ci sarebbero stati questa guerra violenta ed un genocidio e lo Yemen non sarebbe diventato zona di caccia per gli agenti del regime”.
Maryam Rajavi ha detto che il regime iraniano ha un ruolo ispiratore, che alimenta e legittimando i gruppi estremisti e non fa alcuna differenza che siano sunniti o sciiti.
“La teocrazia dei mullah è fonte di ispirazione per due tendenze basilari: l’estremismo praticato sotto la bandiera dell’Islam e la rappresaglia contro l’Occidente. Il risultato di queste due tendenze sono gli attacchi terroristici in Europa”.
Maryam Rajavi ha detto che ogni contratto firmato con il regime di Hassan Rouhani rappresenta una mano d’aiuto al leader supremo dei mullah Ali Khamenei.
In realtà Rouhani non è diverso dal Khamenei, dato che è coinvolto in tutti i crimini perpetrati da regime negli ultimi 37 anni. E seppure fosse un po’ diverso, non avrebbe molta autorità all’interno del regime.
Oggi, almeno la metà del PIL dell’Iran è controllata da Khamenei e dal corpo delle sue Guardie Rivoluzionarie (IRGC). Perciò la maggior parte dei contratti siglati con l’Iran in realtà è stata siglata con aziende legate a Khamenei o all’IRGC.
La politica corretta nei riguardi dell’Iran, per la comunità internazionale, è quella di riconoscere la Resistenza del popolo iraniano per un cambio di regime, perché la nazione iraniana è l’unica forza in grado di neutralizzare questo pericolo e riportare la democrazia, la stabilità e la pace in Iran e in Medio Oriente.
Il popolo iraniano, la Resistenza Iraniana e la comunità internazionale condividono interessi comuni nell’adottare la politica corretta.