Silenzio sui due massacri, le torture psicologiche, i quattro anni di assedio ad Ashraf e la trasformazione di Liberty in una prigione

E questo nonostante le affermazioni rese da Nouri Al-Maliki durante lo stesso meeting giusto prima che Martin Kobler tenesse il suo discorso. Maliki ha giustificato i crimini che stanno avvenendo quotidianamente in Iraq e ha detto: “E’ il governo che identifica i limiti della libertà individuale in modo che non interferisca con la libertà degli altri. Noi vogliamo la libertà, ma fintantoché non violi l’ordine pubblico. Ho sentito che vi sono stati degli abusi in alcune prigioni. Forse ci sono elementi del precedente regime che fanno tali cose, ma nessuno ha mai detto cosa. Sembra che l’unico compito della Commissione Parlamentare per i Diritti Umani sia quello di visitare le prigioni. E i diritti dei bambini? E i diritti delle donne? E i diritti di coloro che sono stati bersagli del terrorismo? Da dove è venuto il settarismo? Le controversie attorno ai diritti umani in Iraq sono stati limitate alle prigioni.”
Il Segretario Generale, in tutti e tre i suoi rapporti al Consiglio di Sicurezza del 2012, ha espresso preoccupazione sull’aumento degli abusi in materia di diritti umani. Nel suo ultimo rapporto del Novembre di quest’anno ha sottolineato: “Dal mio precedente rapporto sono stati giustiziati 43 individui portando il totale a 113 nel 2012, in confronto ai 67 del 2011 e ai 18 del 2010 … La maggior parte dei giustiziati erano stati condannati in base all’articolo 4 della Legge Anti-Terrorismo …. Durante le sue visite regolari ai luoghi di detenzioni in tutto l’Iraq, l’UNAMI ha notato che molti detenuti sono stati incarcerati per periodi prolungati in attesa di giudizio e che molte strutture non rispettano gli standards umanitari fondamentali. L’UNAMI inoltre, continua a ricevere notizie di presunte torture.”
Inoltre Martin Kobler nel suo discorso, con il quale ha chiaramente dato via libera al governo iracheno per la continuazione della repressione e dei massacri, ha dimenticato gli atti terroristici, gli attentati criminali e le altre interferenze repressive della forza terroristica Quds in Iraq. E non ha detto una parola sui due massacri dei residenti di Ashraf per mano delle forze di Al-Maliki, che hanno ucciso 50 persone e ne hanno ferite oltre 1130, delle torture psicologiche e dei quattro anni di assedio ad Ashraf e Liberty, della morte lenta di alcuni pazienti e feriti, del divieto di circolazione a Liberty, della trasformazione di Liberty in una prigione secondo quanto affermato dal rapporto del Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria; del divieto di trasferire le atrezzature necessarie da Campo Ashraf a Liberty, del divieto di ingresso ad Ashraf e Liberty per gli avvocati, i parlamentari e gli attivisti per i diritti umani.
Martin Kobler invece di rappresentare i valori e le regole delle Nazioni Unite e delle sue agenzie, sta rappresentando e difendendo il governo-fantoccio del fascismo religioso in Iraq. La Resistenza Iraniana si rivolge ancora una volta al Segretario Generale, affinché nomini un rappresentante imparziale e qualificato per indagare sulla situazione di Ashraf e Liberty.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
14 Dicembre 2012