Maryam Rajavi: “La prigione di Liberty deve essere immediatamente riconosciuta come campo per rifugiati sotto gli standard e la bandiera delle Nazioni Unite e il disumano e illegale assedio con tutte le sue restrizioni deve essere rimosso.”

Nel sottolineare che, basandosi su questo parere, la violazione dei diritti fondamentali dei residenti di Ashraf e Liberty e la trasformazione di questi campi in centri di detenzione sono stati presentati ai competenti apparati ed organizzazioni per i diritti umani, Maryam Rajavi ha precisato: “La prigione di Liberty deve essere immediatamente riconosciuta come campo per rifugiati sotto gli standards e la bandiera delle Nazioni Unite e il disumano e illegale assedio con tutte le sue restrizioni deve essere rimosso. Questa questione richiede un’azione immediata da parte degli Stati Uniti, dell’Unione Europea, del Segretario Generale, dell’Alto Commissariato per i Rifugiati e dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani.”
La Resistenza Iraniana si appella decisamente al Consiglio di Sicurezza dell’ONU perché consideri basilari i due scrupolosi rapporti redatti dal Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria del Consiglio per i Diritti Umani, invece delle affermazioni assolutamente ingannevoli e prive di verità di Martin Kobler fatte di fronte al Consiglio di Sicurezza dell’ONU il 29 Novembre ai danni degli indifesi rifugiati di Ashraf e Liberty.
Nel suo comunicato del 30 Novembre 2012, il Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana ha dichiarato che il vergognoso discorso di Kobler al Consiglio di Sicurezza mirava a “sabotare e distruggere i colloqui e gli accordi per la vendita delle proprietà dei residenti di Ashraf, a nascondere la verità, le evidenti bugie e la violazione dei diritti dei rifugiati allo scopo di proteggere gli interessi del fascismo religioso al potere in Iran e del suo governo-fantoccio in Iraq.”
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
15 Dicembre 2012