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La responsabilità USA verso Ashraf è di gran lunga maggiore di quella dell’Olanda verso Srebrenica

Occupazione militare di Ashraf – n. 124

La signora Rajavi: “La sentenza della corte olandese ha dimostrato che gli Stati Uniti ancora una volta sono responsabili della protezione dei residenti di Ashraf fino alla loro disposizione finale e nulla giustificati la non interferenza degli Stati Uniti per fermare i crimini delle forze irachene”
• Il Rappresentante dei residenti di Ashraf al di fuori dell’Iraq: “Questa sentenza conferma che il governo U.S. A dovrebbe rispodere per i 47 morti ed i 1071 feriti ad Ashraf e dovrebbe condurre un’inchiesta su di essi”.

CNRI – Secondo la sentenza da parte della Corte d’appello olandese che condanna il governo di quel paese nel caso del massacro di Srebrenica, la Resistenza Iraniana mette in guardia il governo U. S. A per quanto riguarda la protezione dei residenti di Ashraf e nel prevenire la prosecuzione del loro massacro da parte delle forze irachene. Considerando gli indiscutibili eventi documentati durante gli anni 2003-2011 ad Ashraf, la responsabilità degli Stati Uniti verso i residenti di Ashraf è ben maggiore di quella delle forze olandesi a Srebrenica.
La Presidente eletta della Resistenza Iraniana la signora Rajavi ha sottolineato: “La sentenza del tribunale da parte del governo olandese dimostra ancora una volta che il governo e le forze Usa hanno piena responsabilità nella fornitura di protezione ai residenti di Ashraf fino alla loro disposizione finale; nulla toglie questa responsabilità dagli Stati Uniti. Dopo i crimini contro l’umanità di Ashraf nel luglio 2009 e nell’aprile 2011, nulla giustificati il rifiuto degli Stati Uniti di interferire. La non ingerenza degli Stati Uniti nel caso di Ashraf è molto più grave ed è inaccettabile dell’inazione delle forze olandesi nella tragedia di Srebrenica. Senza dubbio, gli Stati Uniti,a causa delle loro inconfutabili responsabilità di proteggere la vita dei residenti di Ashraf, dovrebbero essere i primi investigatori ed ispettori, e dovrebbero rispondere per i crimini commessi dalle forze irachene”.

La signora Rajavi ha aggiunto: “Il problema di Ashraf e prevenire il massacro dei suoi residenti è il vero test per i valori universali che il presidente Obama si è impegnato con se stesso (di far rispettare). Ashraf è un indicatore per il popolo iraniano di giudicare da che parte stanno gli USA, dalla parte della dittatura dei mullah e dei suoi delegati in Iraq, o dalla parte degli amanti della libertà e di coloro che lottano per la libertà in Iran.
Secondo il decreto del tribunale, le forze olandesi inviate nel 1995 in Bosnia come forze di pace delle Nazioni Unite per monitorare la situazione durante l’assedio di Srebrenica, non hanno avuto successo nel proteggere la vita dei civili musulmani contro il rischio di attacco dei serbi in Bosnia. I giudici hanno condannato il governo olandese a risarcire le famiglie delle vittime.
Secondo la sentenza, il governo olandese è responsabile della morte di quegli uomini perché le forze olandesi di peacekeeping non avrebbero dovuto consegnarli ai militari serbi in Bosnia.
La corte ha respinto l’argomento presentato dal  governo olandese secondo cui i suoi soldati stavano agendo sotto il comando delle Nazioni Unite e perciò esso non ha alcuna responsabilità.
La corte ha convenuto che dopo la caduta di Srebrenica “, una situazione straordinaria” aveva portato il governo olandese e le sue forze governative a giocare un ruolo più attivo nel controllo dell’operazione di evacuazione e quindi, il governo olandese in questo caso è responsabile.
Secondo questi fondamentali principi giuridici e considerando gli indiscutibili eventi degli ultimi nove anni ad Ashraf, la responsabilità del governo degli Stati Uniti e delle sue forze è di gran lunga maggiore:
 
1.    Contrariamente alla situazione a Srebrenica, l’attuale situazione di Ashraf è causata dall’occupazione dell’Iraq da parte delle forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti e perciò, la responsabilità è interamente degli Stati Uniti, mentre i Paesi Bassi non ebbero alcun ruolo nella creazione della situazione a Srebrenica.

2.     Le forze Usa hanno disarmato i residenti di Ashraf e preso tutte le loro armi, comprese le armi necessarie per la loro protezione individuale; perciò, questo raddoppia la responsabilità delle forze statunitensi nei confronti dei residenti di Ashraf.
3.     Le forze americane hanno firmato un accordo con tutti e ciascun residente di Ashraf singolarmente per proteggerli fino alla loro disposizione finale.
4.    Contrariamente alla situazione a Srebrenica, i residenti di Ashraf non sono solo persone considerate protette ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra dal CICR e dagli Stati Uniti come gruppo, ognuno di loro è stato interrogato dalle agenzie USA e dopo sedici mesi di indagini, il governo degli Stati Uniti ha riconosciuto ognuno di loro come Persone Protette Sotto la Quarta Convenzione di Ginevra, ha rilasciato loro un documento d’identità e carte di “Persone tutelate ai sensi Quarta Convenzione di Ginevra”.

I 47 residenti di Ashraf che sono stati uccisi nell’assalto delle forze irachene, nel luglio 2009 e nell’aprile 2011 e i 1071 che sono stati feriti in una serie di invasioni delle forze irachene dal 20 febbraio 2009 da che è avvenuto il trasferimento della loro protezione alle forze irachene, tutti hanno status legale, hanno le carte d’identità di Persone Protette, e hanno firmato un accordo con le forze degli Stati Uniti.
 
5.Prima del trasferimento dei residenti di Ashraf alle forze irachene, il governo americano sapeva che il governo di Maliki aveva  inimicizia verso i residenti di Ashraf. Esistono centinaia di documenti in cui i residenti di Ashraf, i loro avvocati e i loro rappresentanti, l’OMPI, il CNRI, e numerose organizzazioni internazionali per i diritti umani, sia prima che dopo il trasferimento ufficiale della protezione alle forze irachene il 20 febbraio 2009, ha messo in guardia contro i gravi pericoli di questo trasferimento e hanno scritto a Presidenti americani, a Segretari di Stato, a Segretari alla Difesa, a Comandanti della MNF-I, e ad altre autorità competenti che tale trasferimento è mortale, illegale e inaccettabile. Petizioni con le firme e i numeri di carta d’identità di tutti i residenti di Ashraf come persone protette ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra per il presidente Bush (10 novembre 2008), al presidente Obama (3 ottobre 2009), al Rappresentante Speciale del Segretario Generale per l’Iraq (20 maggio 2010), del Segretario Generale delle Nazioni Unite (giugno 2010), al Comandante della USF-I (11 luglio 2010), del Segretario Generale delle Nazioni Unite (24 aprile 2011) sono tra questi documenti. Copia di queste lettere e petizioni sono state regolarmente inviate ai Segretari di Stato e poi della Difesa degli Stati Uniti, ad Ambasciatori americani, ed a Comandanti delle forze Usa in Iraq.
Inoltre, 1000 residenti donne di Ashraf, in lettere separate e petizioni, tra cui la petizione del 10 marzo 2011, hanno parlato della loro insicurezza e dei crimini, commessi dalle forze irachene con il Segretario di Stato USA e altri funzionari americani.

6. I residenti di Ashraf, in particolare prima del trasferimento della loro protezione al governo iracheno, il 10 novembre 2008 hanno scritto al presidente Bush:
 
“Noi, sottoscritti, siamo i dissidenti iraniani residenti a Campo Ashraf in Iraq che sono stati protetti dalle forze statunitensi come” persone protette “ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra dopo aver consegnato alle forze USA, nel maggio 2003 tutte le nostre armi, tra cui quelle utilizzate per la nostra protezione e difesa personale. Con grande preoccupazione, siamo stati informati della decisione del governo degli Stati Uniti riguardo il nostro trasferimento della protezione alle forze irachene.
 
Nelle circostanze attuali, se le forze americane smettono di proteggere Ashraf, sussistono gravi minacce che metteranno in pericolo la vita dei residenti di Ashraf. A causa di tali minacce, tutti noi, che siamo stati interrogati dalle forze degli Stati Uniti singolarmente il 9 e il 10 agosto 2008, abbiamo espresso profonda preoccupazione e il nostro disaccordo sul trasferimento della protezione. Abbiamo anche sottolineato la nostra preoccupazione e dissenso durante gli interrogatori da parte del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) che hanno visitato Ashraf il 24, 25 e 28 agosto e il 29 ottobre 2008 e, così come durante la visita della delegazione del Parlamento europeo il 17, il 18 e il 19 ottobre …
L’ansia dei residenti di Ashraf, che in caso di consegna di protezione essi affronterebbero fastidi e verrebbero violati loro diritti assolutamente fondamentali si basa su fatti innegabili. Osservazioni fatte da alti funzionari iracheni mostrano chiaramente che il trasferimento della protezione avrebbe conseguenze inaccettabili e minacce contro di noi. Essi giurano esplicitamente  di perseguire ed espellerci dall’Iraq. Tra le altre cose, la Dichiarazione ratificata dal Consiglio dei Ministri dell’Iraq il 17 giugno 2008 ordina la rimozione, il processo,l’imprigionamento dei residenti di Ashraf e la loro espulsione dall’Iraq; riguarda anche gli  iracheni e gli stranieri che vengono ad Ashraf come criminali. Questa affermazione è ancora pubblicata sul sito ufficiale del governo iracheno. Inoltre, il governo iracheno si è astenuto dal vendere cibo, carburante e medicine per i residenti di Ashraf dal settembre 2005.

Una volta che la protezione dalle forze americane è stata rimossa, le operazioni militari e terroristiche del regime iraniano contro di noi degenereranno.

“Si può fare riferimento al rapimento nell’agosto 2005 di due residenti di Ashraf, al bombardamento nel maggio 2006 di un autobus per il trasporto di lavoratori iracheni ad Ashraf (che ha provocato la morte di 11 passeggeri), al bombardamento nel luglio 2006 degli acquedotti di Ashraf, al tentativo per avvelenare l’acqua che va ad Ashraf nell’ottobre 2007, ai bombardamenti di novembre 2007 di un veicolo che trasportava lavoratori di Ashraf, al bombardamento di febbraio 2008 della stazione di pompaggio dell’acqua, l’attacco missilistico nel maggio 2008 della città di Ashraf, il secondo attacco missilistico nel luglio 2008, l’omicidio di più di 50 iracheni che sostenevano i residenti di Ashraf …

Il trasferimento della protezione di Ashraf nelle attuali circostanze violano il principio di non respingimento, la Quarta Convenzione di Ginevra, la Convenzione sui Rifugiati, la Convenzione contro la Tortura, il Diritto Internazionale umanitario e Il Diritto Internazionale si tradurrebbe in un disastro umanitario, sollecitiamo le forze degli Stati Uniti a rimanere il più a lungo possibile in Iraq per continuare a proteggere i residenti di Ashraf e sostenere  la tutela giurisdizionale in base al diritto internazionale “.
 
Ricordiamo che il 16 febbraio 2006, il generale Gardner, Vice Comandante della MNF-I, scrisse in una lettera indirizzata ai residenti di Ashraf: “La Multi-National Force-Iraq apprezza la nostra responsabilità nei confronti della Convenzione di Ginevra Relativa al Trattamento dei Civili (GCIV) … la coalizione rimane profondamente impegnata per i diritti e la sicurezza della popolazione protetta di Ashraf “. In precedenza, il Generale Brandenburg, vicecomandante generale della MNF-I HAD ha anche sottolineato in una lettera ai residenti di Ashraf il 7 OTT 2005:
 
“I residenti di Campo Ashraf hanno il diritto alla protezione dai pericoli, dalla coercizione e intimidazione, e di protezione speciale per la dignità e i diritti delle donne”.

7. I residenti di Ashraf nella stessa lettera al Presidente U. S., copie della quale sono state inviate al Segretario Generale dell’ONU, al Presidente del CICR, all’UNHCHR, all’UNHCR e al Segretario Generale di Amnesty International, hanno ribadito:
 
“Sig. Presidente,

Al fine di prevenire una catastrofe umana, vi invitiamo ad ordinare urgentemente l’alt al processo di trasferimento della protezione dei residenti di Ashraf.

Vorremmo anche chiedere il Suo intervento in modo che il governo iracheno avvisi per iscritto che “i residenti di Ashraf sono coperti dalla Quarta Convenzione di Ginevra, dal principio di non respingimento, dal Diritto internazionale e dal Dritto Internazionale Umanitario e godono del diritto alla residenza e alla protezione legale in Iraq e le restrizioni attuali su di essi saranno rimosse “.

8. Molti documenti e testimonianze dimostrano il fatto che durante l’attacco del luglio 2009, le forze Usa hanno assistito da vicino all’omicidio dei residenti di Ashraf, tuttavia, hanno rinunciato a qualsiasi intervento su ordine dei loro superiori. Anche quando i residenti feriti in condizioni critiche si sono avvicinati, essi non hanno prestato attenzione. Alcune di queste disgustose scene sono state mostrate alla TV americana.
 
9. Le forze statunitensi che erano presenti ad Ashraf fra 3 e 7 aprile 2011, hanno lasciato il campo la sera del 7 aprile, poche ore prima dell’attacco iniziato alle 04:45  dell’8 aprile. Mentre stavano guardando chiaramente l’invasione irachena, hanno ricevuto ordini di recedere dal Ashraf. Gli eventi al campo dopo le 17:00 del 7 aprile sono stati riferiti ogni minuto da parte dei residenti di Ashraf, dai loro rappresentanti all’estero, dai loro familiari, avvocati e molti sostenitori di Ashraf a livello internazionale a vari gradi del governo degli Stati Uniti da ufficiali americani sul posto fino al comando americano in Iraq, all’ambasciata americana in Iraq, al presidente, al vicepresidente e ai Segretari di Stato e della Difesa. Tuttavia, i bombardamenti mortali e le sparatore contro i residenti sono continuati per sei ore. Accadde mentre il Segretario della Difesa americano era in Iraq e si è incontrato con Maliki il giorno prima dell’attacco. Nessuno può negare il fatto che l’intervento politico attivo, per non parlare di un intervento militare preventivo, potrebbero facilmente prevenire la catastrofe, o almeno lasciare che massacro spietato si verifichi in una scala più piccola.

10. Nel dicembre 2010 e nel marzo 2011, il Tribunale Nazionale Spagnolo ha emesso due verdetti negativi per ordinare indagini su cinque criminali che hanno partecipato all’attacco nel luglio 2009, ad altri assalti, e le aggressioni e li ha convocati dinnanzi al giudice. La Corte Nazionale Spagnola ha definito l’attacco letale del 28 e del 29 luglio 2009 ad Ashraf che ha causato 11 morti e più di 500 feriti un crimine di guerra, un crimine contro l’umanità e crimine internazionale contro la comunità internazionale in base al Trattato di Roma e alla Quarta Convenzione di Ginevra.
 
Dopo il trasferimento della protezione agli iracheni e l’attacco letale di Ashraf, gli Stati Uniti sono stati costretti a riprendere la responsabilità della protezione dei residenti di Ashraf da parte delle forze irachene, a norma dell’articolo 45 della Quarta Convenzione di Ginevra. Giuristi, parlamentari e organizzazioni internazionali hanno ricordato in numerose occasioni  agli Stati Uniti i loro obblighi di legge, umanitari e morali ma gli Stati Uniti li hanno ignorati, quindi, devono essere ritenuti maggiormente responsabili per i crimini nel mese di aprile 2011.
 
11. Gli U. S. A non hanno chiaramente ottemperato ai loro doveri per quanto riguarda il disumano assedio di Ashraf, in particolare l’assedio medico da parte delle forze irachene che è considerato un crimine di guerra con qualsiasi definizione. Gli U.S. A avrebbero potuto salvare alcuni dei feriti dalla morte e la maggior parte di loro dall’essere mutilati o dall’avere conseguenze permanenti. Ripetute richieste da parte dei rappresentanti Ashraf ed appelli internazionali a questo riguardo sono stati lasciati senza risposta da parte degli USA. Le forze USA hanno trasferito solo 7 su 345 residenti feriti nei loro centri medici e non hanno fatto nulla per gli altri.

12. Negli ultimi due anni e mezzo, mentre il governo iracheno ha violato tutti i diritti acquisiti dei residenti di Ashraf, che sono anche riconosciuti per i prigionieri di guerra degli standard internazionali, gli U. S. hanno mantenuto il silenzio e non hanno preso misure efficaci in questo senso. E’ da nove anni che i 3.400 residenti di Ashraf vengono tenuti in stato di detenzione di massa per grazia degli USA e a causa della politica di appeasement verso la dittatura religiosa in Iran e i suoi delegati in Iraq.
 
Sono ormai due anni e mezzo che le forze irachene hanno negato ai residenti di Ashraf la visita dei loro avvocati, delle loro famiglie, degli attivisti dei diritti umani e dei parlamentari. Dall’inizio del 2009, ai residenti è stato impedito di trarre profitto dalle loro attività che compensare parte delle loro spese.

Ai vicini di Ashraf e i lavoratori locali che regolarmente hanno visitato il campo negli ultimi 20 anni è stato vietato di andarci ad Ashraf e non hanno nemmeno il permesso di andare in moschea per le preghiere ad Ashraf. Guidatori che forniscono cibo ed altri beni di prima necessità ad Ashraf vengono arrestati e sottoposti a tortura. Nel frattempo, il regime di Teheran ha arrestato centinaia di famigliari dei residenti di Ashraf e giustiziato alcuni di loro che hanno fatto visitato ai loro parenti ad Ashraf. Durante lo scorso anno e mezzo, fino a 300 altoparlanti installati  in tutto Ashraf sono andati a tutto volume, giorno e notte, commenti offensivi e minacce che equivalgono a una costante tortura psicologica dei residenti. Finora non c’è stata una sola protesta pubblica ordinaria da parte degli Stati Uniti e la loro ambasciata in Iraq contro questo. Ciò ha incoraggiato ulteriormente i criminali e il loro agenti. Ancora continua l’uccisione dei pazienti e la privazione di altri del libero accesso ai servizi medici e le medicine ancora in corso. Un certo numero di residenti sono morti finora a causa di questa situazione.
 
13. Gli Stati Uniti non hanno mai pubblicato un rapporto sui crimini commessi nel luglio 2009 e nell’ aprile 2011 e non hanno risposto all’insistenza del Congresso sulla pubblicazione del risultati della visita di Ashraf da parte dei rappresentanti dell’Ambasciata americana, delle forze americane e dei medici due giorni dopo l’attacco dell’ 8 aprile. Alcuni membri del Congresso degli Stati Uniti lo ha definito una copertura internazionale dei crimini commessi. Questo è qualcosa che Rohrabacher, presidente della sottocommissione di Vigilanza e delle Indagini della Commissione Affari Esteri della Camera ha sottolineato.
 
14. Mentre le delegazioni del Parlamento europeo e il Congresso degli Stati Uniti o qualsiasi organizzazione internazionale non può entrare ad Ashraf, il Ministero iracheno della Difesa è stati trasformati in centro per spettacoli dell’orrore e di propaganda da parte di agenti dell’intelligence del regime iraniano contro l’OMPI ed i residenti di Ashraf. Tutto questo mentre l’ Ambasciatore americano ammette che gli agenti del regime iraniano non tentano neppure di togliere i codici di identità delle armi provenienti dall’Iran e li ha definiti niente di più che violenti criminali della Forza Quds della Guardia Rivoluzionaria Iraniana ( Washington Post, 6 luglio 2011).

In precedenza, rivolgendosi ai funzionari USA, il rappresentante ufficiale dei residenti di Ashraf ha annunciato che, sulla base di convenzioni e leggi internazionali, il governo americano che ha preso le armi dei residenti di Ashraf e firmato un accordo triennale con ognuno di loro è responsabile della loro protezione fino alla loro disposizione finale . Com’è stato fatto nel caso dei Balcani, alla fine dei conflitti quegli individui che sono soggetti alle Convenzioni di Ginevra continueranno a godere delle tutele previste dalle Convenzioni fino alla disposizione finale.
 
Il rappresentante dei residenti di Ashraf ha ribadito che consegnando la protezione di Ashraf in Iraq, pur essendo a conoscenza delle intenzioni minacciose del governo iracheno e la sua animosità verso i residenti di Ashraf, gli U. S. A hanno violato la Quarta Convenzione di Ginevra e molte altre leggi tra cui la Convenzione Internazionale Contro la Tortura. Inoltre, Secondo l’articolo 45 della Quarta Convenzione di Ginevra, dopo che il governo iracheno ha dimostrato di non essere qualificato per la protezione dei residenti di Ashraf, era responsabilità del governo americano riprendere la loro protezione. Ha inoltre annunciato che, specialmente dopo l’attacco dell’8 aprile, gli U. S. A saranno ritenuti responsabili per eventuali attacchi e danni da parte delle forze irachene contro i residenti di Ashraf.

Dopo il verdetto della Corte olandese, ancora una volta il rappresentante dei residenti di Ashraf ha ribadito che il governo americano e le forze americane dovrebbero essere ritenuti responsabili per i crimini di guerra, crimini contro l’umanità e la comunità internazionale commessi dalle forze irachene ad Ashraf inclusa l’uccisione di 47 persone protette ed il ferimento di altre 1,071 persone protette ad Ashraf e avviare una formale, completa, trasparente e indipendente indagine sotto la supervisione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
8 Luglio 2011

 

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