CNRI – Una coalizione di gruppi della principale corrente dell’opposizione siriana, si è riunita in Arabia Saudita per condannare la presenza militare del regime iraniano (e dei vari gruppi ad esso affiliati) in Siria e ha chiesto loro di andarsene immediatamente.
Le oltre 140 persone che hanno partecipato a questi due giorni di conferenza a Riyadh, hanno anche ribadito che non c’è posto per la dittatura di Bashar al-Assad, che il regime iraniano sta sostenendo, nel periodo ad interim stabilito da qualunque accordo di pace dell’ONU.
Alcuni osservatori hanno erroneamente creduto che i gruppi della corrente principale dell’opposizione siriana, avrebbero ammorbidito la loro posizione su Assad, viste le sue recenti “vittorie” militari. Ma invece hanno chiesto che Assad e i suoi alleati lascino la Siria all’inizio del processo di pace.
La maligna influenza dell’Iran in Medio Oriente
L’opposizione siriana ha anche detto in un comunicato, che le milizia filo-iraniane hanno un evidente passato di diffusione “del terrorismo e dei conflitti settari” tra musulmani sunniti e sciiti in tutto il Medio Oriente.
Ahmed Ramazan, portavoce della Coalizione Nazionale Siriana per le Forze Rivoluzionarie e di Opposizione, aveva già chiesto agli stati arabi di unirsi contro l’interferenza iraniana nella regione e le sue attività terroristiche.
E ha detto: “Noi dobbiamo impedire all’Iran di approfittare delle differenze tra gli arabi… Sin dall’inizio della crisi (in Siria), l’opposizione ha chiesto alla Lega Araba di intervenire contro l’interferenza di Teheran e i suoi tentativi di creare conflitti settari nella regione”.
L’Iran utilizza proprio i suoi gruppi affiliati per destabilizzare i paesi che lo circondano, nel quadro del suo grande piano per il controllo del Medio Oriente e la creazione di una Mezzaluna Sciita.
L’idea è che creando dei ponti terrestri tra le varie roccaforti iraniane, il regime potrà trafficare più facilmente in armi, denaro e combattenti per i gruppi terroristici, destabilizzando così gran parte del mondo e conquistando gran parte del mondo.
Il regime già controlla grandi zone di Iraq, Yemen e Libano grazie ai suoi complici Hezbollah, Houthis e le Unità di Mobilitazione Popolare.
Le forze di opposizione siriane hanno dichiarato che venerdì 24 Novembre eleggeranno un organo per rappresentarli durante i colloqui di pace sponsorizzati dall’ONU e per altre possibili iniziative.
Le forze dell’opposizione siriana hanno anche leggermente criticato la Russia, che sta anch’essa sostenendo Assad, facendo un confronto. Forse perché, a differenza dell’Iran, la Russia ha già dichiarato il suo impegno nel processo di pace e la sua intenzione ad andarsene.
Il generale russo Valery Gerasimov, Capo di Stato Maggiore, ha detto che l’esercito russo inizierà un grosso ritiro dalla Siria “quando avremo completato i nostri compiti, compiti militari”.
Ed ha proseguito dicendo: “Noi lasceremo il Centro per la Riconciliazione, le nostre due basi militari (a Tartus e ad Hmeimim) ed altre strutture necessarie, per mantenere lo stato che si è creato in questo momento”.