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“L’Iran è il ‘Padrino’ dei jihadisti islamici”, dice la leader dell’opposizione Maryam Rajavi

Agence France Press – 30 Aprile 2015

WASHINGTON: La leader di un gruppo di opposizione iraniano in esilio si è rivolta ai parlamentari americani per la prima volta mercoledì mettendo in guardia contro i legami tra l’Iran sciita e i militanti dello Stato Islamico Musulmano Sunnita (IS).

“E’ stato il regime dei mullah che ha favorito la creazione dell’ISIS… e le uccisioni dei sunniti in Iraq hanno favorito l’emergenza ISIS”, ha detto Maryam Rajavi ai parlamentari della Camera, usando un altro acronimo per il gruppo jihadista IS che ha catturato larghe porzioni di territorio in Iraq e Siria.

Maryam Rajavi è la Presidente eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, una coalizione politica formata da cinque gruppi di opposizione iraniani tra i quali i Mojahedin del Popolo Iraniano (MEK), una volta nella black list americana.

Questo gruppo con sede a Parigi si è rivelato controverso in passato a causa dei suoi legami con il MEK, formatosi negli anni ’60 per rovesciare l’allora Scià dell’Iran.

Una volta in esilio lo Scià, il MEK combatté l’ascesa dei leaders islamici a Tehran, guadagnandosi l’etichetta di “organizzazione terroristica” del Dipartimento di Stato nel 1997. Il MEK è stato rimosso dalla lista terroristica americana nel 2012.

Sebbene l’Iran stia aiutando i leaders iracheni a combattere i militanti sunniti dell’IS, armando e addestrando le milizie sciite, Maryam Rajavi afferma che gli iraniani chiamano i leaders religiosi iraniani “i padrini dell’IS”.

“E’ stato il regime iraniano… che ha creato il terrorismo come la più grande minaccia alla stabilità”, ha detto apparendo al Comitato Affari Esteri della Camera live, via satellite dai suoi uffici di Parigi.

“Il terrorismo e il fondamentalismo sotto il nome dell’Islam sono venuti nel mondo, come si è visto, dal regime dei mullah in Iran e quando questo regime verrà rovesciato tutto questo verrà limitato o distrutto”.

Ed ha anche insinuato che “nonostante tutte le loro differenze, l’ISIS è molto vicino ai fondamentalisti al potere in Iran” e persino che “in diverse occasioni hanno collaborato”.

“Il regime dei mullah non è parte di nessuna soluzione se vogliamo cercare di sconfiggere il fondamentalismo islamico. E’ invece il cuore del problema”, ha aggiunto, ribadendo che “l’unica soluzione” è un cambio di regime in Iran.

 

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